Giuseppe Dossena: geometrie e fosforo al servizio della squadra
Il 2 maggio 1958 nasceva Giuseppe Dossena, centrocampista che ha vestito la casacca blucerchiata per tre stagioni, contribuendo con le sue prestazioni ad arricchire la bacheca della Samp di una Coppa Italia (’88-’89), una Coppa delle Coppe (’89-’90) e un indimenticabile Scudetto nella stagione ’90-’91.
Originario di Milano, Dossena comincia il suo percorso nelle giovanili dell’Alcione, una squadra lombarda, per poi venire acquistato dal Torino. I granata decidono di mandare il diciottenne a farsi le ossa in una squadra in cui possa giocare con maggiore assiduità, così Dossena debutta nel calcio professionistico con la maglia della Pistoiese nel campionato ’77-’78, per poi passare al Cesena. Nel corso delle due stagioni trova spazio complessivamente in 56 partite, segnando un goal con la Pistoiese. Nel 1979 passa in comproprietà al Bologna, totalizzando nell’arco di due campionati 57 presenze e 7 reti.
Soddisfatta del rendimento e delle qualità espresse dal giocatore, la dirigenza granata decide di puntare su di lui e lo richiama alla base nell’estate del 1981. Quelli trascorsi a Torino saranno gli anni della consacrazione; Dossena infatti arriverà a disputare 187 partite con la squadra granata tra il 1981 ed il 1987, segnando 20 reti e conquistando la maglia azzurra.
Tuttavia, a causa di alcuni problemi con il tecnico del Torino Radice, Dossena conclude l’esperienza nella città della Mole e viene ceduto in serie B all’Udinese. Una stagione, 28 presenze e 6 reti più tardi la Samp di Paolo Mantovani bussa alla porta della società bianconera e acquisisce il giocatore, che si rivelerà fondamentale negli equilibri della Samp d’oro.
In grado di unire qualità e quantità, di prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà, di inserirsi sovente e di tentare la conclusione, Dossena firma in blucerchiato il goal del 2-0 nella semifinale di ritorno di Coppa delle Coppe con il Malines in contropiede superando Preud’Homme; ma tra le sue reti vale la pena di ricordare anche quella ai danni dell’Inter a S. Siro nella stagione ’90-’91, fondamentale nella corsa allo Scudetto, e la doppietta nel primo turno di Coppa dei Campioni contro i norvegesi del Rosenborg (risultato finale 5-0).
Lasciata la Samp, Dossena conclude la carriera con il Perugia in serie C1 e resta nel mondo del calcio ricoprendo prima ruoli dirigenziali (settore giovanile della Lazio) e poi in veste di allenatore. Nel 1998 è vice sulla panchina della Triestina, in seguito si cimenta con il calcio estero come selezionatore delle nazionali del Ghana e dell’Albania ed è vice di Cesare Maldini sulla panchina del Paraguay. Nel 2003-2004 è tecnico della Lodigiani in C2, mentre nel 2005 è responsabile dell’area tecnica della Sambenedettese.
Purtroppo non possiamo sottrarci dal menzionare un fatto che macchia il rapporto con i colori blucerchiati, ossia la presunta truffa in seguito alla fallita cessione della Sampdoria ad un fantomatico principe arabo. Preferiamo però soffermarci sul ricordo del Dossena calciatore, delle sue geometrie, della sua intelligenza tattica e delle sue prestazioni al servizio della squadra che saranno legate per sempre ad alcune delle pagine più emozionanti della storia della Samp.