Nicolini: "Rivista la Sampdoria pre-Brescia. Yepes deve ancora fare strada"
Enrico Nicolini, ospite fisso di Forever Samp, in onda su Telenord, ha commentato l’attualità blucerchiata post vittoria casalinga con il Lecco.
Sulla vittoria di sabato: “Era abbastanza prevedibile ci fossero le scorie di Brescia, soprattutto a livello psicologico. Brescia era stato un clamoroso passo indietro rispetto alle partite precedenti. L’inizio quindi è stato lento. Il Lecco probabilmente si aspettava un avvio di questo tipo e nei primi minuti ci ha provato. È stato bravo Stankovic, prima, e poi la squadra a reagire. Passata la buriana, abbiamo rivisto la Samp arrembante, cattiva, intelligente tatticamente delle partite pre-Brescia. Bisogna però essere più cinici, perché ha ragione Pirlo a dire che si rischia sulle palle inattive perché concediamo molto sul piano fisico. Questo alla fine vuol dire che con il vantaggio di un gol si rischia sempre, perché una palla sporca su calcio d’angolo o punizione può sempre capitare”.
Su Yepes: “Al momento gioca già meglio di qualche mese fa ma deve ancora fare strada. A inizio stagione giocava da settore giovanile, sempre passaggi in un raggio di 15-20 metri. Adesso è cresciuto molto. Gli mancano comunque il tiro e più carattere nel provare l’ultimo pass.
Sull’attacco: “Esposito corre, a volte anche troppo. A volte si ammazza di fatica quasi per nulla. Ha però una tecnica sopraffina e tanta voglia. È forte. Altra cosa, non deve giocare centravanti. Per me il centravanti titolare della Sampdoria è De Luca. Non perché sia particolarmente bravo, ma in una situazione emergenziale come questa è il meglio che possiamo schierare in quel ruolo. È quello che fa giocare meglio la squadra. Esposito schierato da centravanti non ha mai segnato. Borini e La Gumina quando sono stati schierati lì non hanno fatto giocare meglio la squadra. Tecnicamente ha sicuramente dei limiti ma è il più funzionale a quel ruolo, è cresciuto rispetto a inizio stagione, magari sbloccandosi potrebbe dare ancora qualcosa in più. Pirlo per ora è l’allenatore più fortunato d’Italia perché non ha mai dualismi. Nel momento in cui saranno disponibili Borini, Pedrola ed Esposito tutti insieme vorrà dire che avrà la possibilità di scegliere e inserire uno negli ultimi venti minuti che può girare la partita, questo ammesso che De Luca sia il centravanti”.
Su Vialli: "Vi racconto un aneddoto della prima volta che l'ho visto. Ero a Roma, stavo per prendere l’aereo per tornare a Genova. Era l’anno che poi si sapeva sarebbe venuto a giocare alla Sampdoria. Lui era giovane per cui sono andato io da lui, e gli ho detto vieni in una città stupenda ma soprattutto in una grande squadra. Lui mi ha detto, si lo so. Quando è mancato ho ripensato al famoso abbraccio della vittoria dell’Italia a Wembley, ci ho visto un passaggio, come Luca dicesse a Roberto vai avanti tu”.
Su Quagliarella: “Dopo l’omaggio di ieri, per il ruolo in società bisogna capire che cosa vuole fare lui. Bisogna capire qual è il suo obiettivo. Che cosa vuole fare da grande? Un ruolo dirigenziale alla Sampdoria potrebbe non avere grandi prospettive. Se vuole crescere, fare qualcosa di suo nel calcio, potrebbe anche scegliere diversamente”.