IL SAMPDORIANO - Basta dare alibi, al massimo due panettoni non consegnati...
Ok, non avevamo Klopp e Guardiola in panchina. Ok, la campagna acquisti non è stata all'altezza per le ambizioni da promozione diretta, evidenziando gli errori compiuti dalla dirigenza nel mercato estivo, ma sempre con il senno del poi. Se guardiamo la classifica quasi a metà campionato, c'è da spaventarsi, siamo in piena zona play-out e alle porte abbiamo soprattutto sfide ardue sulla carta. E se siamo quasi in fondo al barile, è doveroso individuare i principali responsabili, ovvero i giocatori.
Perchè nonostante tutto, nessuno può pensare che i valori dell'organico siano da ultimi posti in serie B, parliamoci chiaro. È vero, in alcuni casi abbiamo a che fare con giocatori inadeguati sia tecnicamente che tatticamente, in altre circostanze però si ha sempre più la sensazione di sopportare gente che non metta impegno. Passeggiare per il campo, giocare in punta di piedi sentendosi fenomeni, non nascondere di avere la pancia piena...beh questo è indubbiamente inaccettabile e chi pensa di meritare di meglio sa come togliere il disturbo a gennaio. Senza scordare la presunzione diffusa in squadre che pensano di essere già promosse in estate in virtù di curriculum e trionfalismi dell'opinione pubblica.
Anche le scelte delle guide tecniche hanno lasciato a desiderare, anche e non soltanto con il senno del poi. Ad un certo punto sono andate completamente in tilt, collezionando errori su errori, talvolta intestardendosi su un determinato percorso che non ha portato nulla di buono. Negli ultimi tempi mille cambiamenti nell'undici di partenza, anche in ruoli di chiave, le variazioni di modulo, una confusione generale che non ha fatto altro che peggiorare ulteriormente il contesto.
Adesso con l'arrivo di Semplici siamo già al terzo allenatore prima di Natale, in due non sono riusciti a mangiare il panettone alla Sampdoria, incredibile. Fossi lo staff dirigenziale farei serie riflessioni sul proprio operato sui fronti allenatori e mercato. Fossi invece un giocatore, con le palle, mi sentirei in forte disagio, considerandomi tra i principali responsabili. E basta trovare o dare alibi ai giocatori: prima la società, poi l'allenatore e infine il sostituto. A prescindere dalle colpe di chi siede in panchina, parliamo di giocatori professionisti ai quali non va regalato lo stipendio, gli stimoli e il carattere devono trovarseli dentro da soli.
Con l'immenso augurio che la nostra Sampdoria torni a fare punti già oggi contro lo Spezia, sarà importante anche la prestazione. In un mondo normale chi scenderà in campo è destinato a perdere oggi la faccia in ogni caso: una bella prestazione farebbe pensare alla bacchetta magica e allo scaricabarile, l'ennesima figuraccia ribadirebbe le lacune di un gruppo di persone (e non una squadra), sotto ogni punto di vista. Il mondo Sampdoria si merita molto, moltissimo di meglio. A noi interessa che sia la Sampdoria a vincere, chi prende decisioni e chi va in campo sia almeno all'altezza dei colori. E non chiediamo molto...