IL SAMPDORIANO - Trasferte, uno schifo senza fine. Se risolvi il più difficile cubo di Rubik...

23.11.2024 09:55 di  Diego Anelli   vedi letture
IL SAMPDORIANO - Trasferte, uno schifo senza fine. Se risolvi il più difficile cubo di Rubik...
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Già in diverse occasioni (l'ultima ai tempi di Cosenza  ) abbiamo voluto concentrare le nostre attenzioni sulla "gestione" ormai alla deriva più che totale sul fronte pubblico a livello nazionale.

La tessera del tifoso, ideata come uno strumento commerciale e fatta passare come la panacea di ogni male, alla prova dei fatti viene dimostrata completamente una farsa. Spesso ai possessori viene negata la partecipazione a trasferte in base alla regione di residenza, oppure in maniera totale in virtù della rivalità tra due tifoserie, peraltro note da decenni. Settori ospiti chiusi per lo spot di un calcio per tutti. Non mancano casi nei quali le comunicazioni sul fronte ordine pubblico e di conseguenza lato prevendita vengano diffuse con scarso o inesistente preavviso, impedendo ai tifosi di potersi organizzare per viaggi, spese, ferie, famiglia ecc, oltre che impazzire spesso con evolute piattaforme online. Problema ordine pubblico risolto alla radice, un "capolavoro"...

In un sistema ormai collassato, nel quale pensavamo di aver già assistito a tutto con caro biglietti, spezzatini con orari sempre più assurdi, ecco i nuovi capitoli. In primis il pericoloso strumento che da anni consente in caso di incidenti di colpire la società ed intere tifoserie, senza concentrarsi a punire esclusivamente i colpevoli, come ragionevolmente ci si aspetterebbe in un paese civile e giusto. Club e tifosi facili e impotenti bersagli  delle circonscritte frange di violenti e di un sistema che non vede l'ora di alimentare il mercato televisivo, anche prendendo al volo le occasioni di disordini. 

L'ultima "perla"? Ridurre arbitrariamente la capienza dei settori ospiti. In giro per l'Italia il numero di casi sta rapidamente aumentando, portando al massimo il livello di difficoltà per chiunque tifoso pronto a macinare chilometri su chilometri per seguire la propria squadra del cuore. Ridotto all'osso il numero di biglietti a disposizione nonostante una capienza di gran lunga superiore, spesso anche a prescindere dalla tessera del tifoso. Con quali motivazioni? Facilitare la gestione dell'ordine pubblico che di questo passo andrà a non esistere nemmeno più. Qualcuno ha voluto imporre la strada del calcio per pochi, sempre di meno. Ieri è capitato a molti chilometri da casa nostra, oggi dall'altra parte dell'Italia, domani potrà accadere in occasione della trasferta più comoda.

Le soluzioni? Non sono nessuno per trovarle e risulta davvero un qualcosa al limite dell'utopia, quando si ha a che fare con una controparte non ben indecifrata, sorda e unicamente interessata al business. Senz'altro ci saranno persone più autorevoli del sottoscritto ad individuarle. A mio modesto parere una manifestazione nazionale congiunta di tutte le tifoserie, organizzate e non (perchè è un tema che riguarda tutti), darebbe un'enorme dimostrazione di compattezza, oltre alla fondamentale visibilità mediatica, a prescindere da cosa si potrà ottenere e dai margini di manovra. 

Ieri per strada alcuni tifosi mi proponevano una o più giornate con gli stadi vuoti in tutta Italia. Sinceramente la vedo quasi impossibile con una parte di pubblico che entrerebbe a prescindere e poi... vanno valutati tutti i pro e i contro, per non rischiare di fare il gioco di chi ci vuole tutti a casa. E mentre scrivevo chissà...qualcuno potrebbe aver limitato la libertà di movimento esclusivamente a chi risolve il più difficile cubo di Rubik....

Vergogna