IL SAMPDORIANO - Cosa ci resta da Mantova - Sampdoria 2-2
Quali sono le sensazioni dopo il 2-2 di Mantova? Qualcuno parla di due punti persi, qualcun altro del solito “schifo” che si vede da mesi, altri ancora di un punto guadagnato, da qualche parte di ennesima disfatta e di ulteriore passo verso la retrocessione, qualcuno cerca di trovare un po' di ottimismo. Come non dimenticare poi lo spazio di fenomeni che si autoconvincono di essere fenomeni, oppure di chi non perde mai il piacere di fomentare chi vuole essere fomentato.
Parto da una premessa che penso sia indiscutibile. Se giochi, o meglio se scendi in campo e disputi un'intera gara come contro il Cesena, nessuna divinità in alcuna religione ha il potere di salvare qualunque squadra come quella Sampdoria, è impossibile. Perchè se hai una difesa gruviera, un centrocampo che non protegge e non costruisce nulla, un attacco spuntato, le fasce laterali si trasformano in immancabili praterie per gli avversari, parlare è soltanto tempo perso. Ma c'è altro, sarebbe impossibile salvarsi soprattutto perchè la Sampdoria vista contro il Cesena è una squadra, o un insieme di undici giocatori che non ti danno nulla, non ti trasmettono o lasciano nulla. Non è il caso di una squadra che combatte e ci prova in ogni modo, poi per errori, lacune o ingenuità, o malasorte resta con un pugno di mosche in mano e allora ci sta incavolarsi. Quella squadra non vuole essere aiutata, non ci crede e non ti lascia nessuna speranza.
A Mantova però si è vista un'altra Sampdoria, ciò non significa che siamo diventati forti, tutti i problemi siano stati risolti e da questo momento si possa guardare oltre, per un qualcosa di più ambizioso. Chi scrive non è deficiente. Fare meglio di quanto visto in precedenza era davvero semplice, perchè si partiva dal nulla, ma paradossalmente pure difficile, proprio perchè stiamo combattendo contro un qualcosa di oscuro. Parliamoci chiaro, abbiamo avuto tre allenatori, ok non saranno magari Ferguson, Klopp o Guardiola, ma un po' di conoscenze e competenze le avranno o no? Accardi ha compiuto tanti errori in sede di mercato, è indubbio, il campo sta parlando chiaro, è altrettanto vero però fare due constatazioni: molti giocatori stanno rendendo molto, molto al di sotto delle aspettative e in estate tanti fenomeni ci inserivano tra le papabili alla promozione, con buona parte dei tifosi che si sono fatti coinvolgere da questo entusiasmo e queste potenzialità, presunte e reali. Tutti incompetenti? Talvolta si innescano dei meccanismi mediatici molto particolari, chi ha memoria si ricorderà di polemiche verso il nostro mercato nonostante tutti i paletti fino all'acquisto di Tutino, da quel momento chiunque arrivava veniva etichettato come un grosso rinforzo, magari da tantissimi che non lo avevano visto giocare nemmeno una volta. Fa parte del gioco, non mi meraviglio più.
Torniamo all'attualità. Come interpreto il 2-2 di Mantova. Ovviamente anche io ho sperato di portare a casa i tre punti e mi sono incavolato dinanzi alla rimonta del doppio vantaggio, quell'inizio secondo tempo è stato semplicemente catastrofico perchè in pochi secondi un castello, costruito con attenzione e prudenza per un tempo, si è sbriciolato con una facilità disarmante contro una formazione neopromossa che non sta ammazzando il campionato. A quel punto quanti di noi erano convinti di perdere e completare l'impresa al contrario? In quel momento crollare mentalmente, peraltro in una situazione delicatissima come la nostra, aveva una probabilità prossima al 100%. Invece abbiamo retto, ci siamo ricompattati e abbiamo avuto un paio di buone chance per riportarci in vantaggio; basta ricordare le due occasioni capitate a Depaoli, il tentativo di Akinsanmiro e il colpo di testa mancato clamorosamente in area da Meulensteen. È vero, all'ultimo secondo abbiamo rischiato il 3-2, il palo ci ha salvato dopo l'intervento, soltanto in parte decisivo, di Vismara, il quale non ha trasmesso la sicurezza di Ghidotti, per il quale speriamo in un infortunio di lieve entità.
Non vinciamo da un'eternità e se non si vincono partite contro avversari alla nostra partita è lecito chiedersi dove possiamo sbloccarci, capisco e condivido queste considerazioni. Al triplice fischio finale guardo però al bicchiere mezzo pieno, non “solo” per l'atteggiamento della squadra dopo i due goal subiti, ma nel complesso per quello spirito combattivo, la voglia di correre e lottare su ogni pallone, una coesione tra compagni che non si vedevano da settimane, se non mesi. Sottolineare questi aspetti è paradossale, in quanto dovrebbero essere scontati, ma non si vedevano da troppo tempo. “Ammirarli” nuovamente mi ha fatto capire che in campo questi calciatori vogliono uscire da questa situazione e sono determinati a riuscirci tutti insieme, la squadra è ancora viva, sta provando a reagire. Rischia di essere soltanto un fuoco di paglia? Né il sottoscritto, né chiunque altro, nessuno è un veggente. Lo vedremo sabato contro il Cosenza, quella sì sarà una partita da vincere senza “se” e senza “ma”, andando poi ad affrontare nella seconda gara casalinga consecutiva il Modena con un'autostima superiore allo standard. Soltanto un filotto di almeno due vittorie può aiutarci a mettere la testa fuori dalle sabbie mobili zeppe di melma. Serve crederci dentro e fuori dal campo, in attesa che la società completi finalmente la campagna di rafforzamento. Sabato mancheranno per squalifica Venuti, Bellemo e Curto, non male il suo esordio a Mantova, serviranno riscontri positivi da Beruatto, Oudin e Niang, dietro bisognerà vedere le scelte, con la squalifica di Curto, l'infortunio di Ghidotti e le consuete pesanti amnesie che costano punti pesantissimi.
Nel mercato di gennaio a meno di cifre pesanti da poter investire e occasioni da prendere al volo, è difficile che i singoli rinforzi possano bloccare e far fare inversione ad un tir senza freni che a velocità spericolata sta volando in discesa. Per obiettivi ambiziosi servirebbero fenomeni per la categoria, come ad esempio Eder ai tempi della promozione di Iachini, oppure fare tavola rasa se può anche essere un problema di spogliatoio, anche se piazzare certi esuberi pare un'utopia. Per l'unico obiettivo attualmente alla portata, ovvero la salvezza, ben vengano i rinforzi se saranno utili ed immediatamente disponibili evitando profili reduci da stop fisici e possono fare la differenza, in primis un attaccante in grado di realizzare goal pesanti e almeno un altro difensore, ma serve la base solida e compatta di tutte le componenti per non vanificare ogni sforzo. Crediamoci e lottiamo.
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