IL SAMPDORIANO - Cuore, gambe, anima, qualità di una Squadra
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Il punto strameritato ottenuto contro la capolista Sassuolo lo ha dimostrato, o meglio confermato. Questa è finalmente una Sampdoria viva, in campo con testa, cuore, anima, gambe e qualità, lontana parente da quell'insieme indescrivibile (non) visto fino a circa un mese fa. Cosenza ha rappresentato lo spartiacque della stagione, non vincere avrebbe generato strascichi inimmaginabili e complicato in maniera quasi irreversibile una ripresa. Con il Modena la squadra, più libera mentalmente, ha dato spazio ad idee di gioco ed è riuscita ad affrontare a viso aperto un avversario con un paio di individualità sopra la media della cadetteria.
Ci è voluto un suicidio di massa per non tornare a Genova con almeno un punto dalla trasferta di Bolzano; due espulsioni evitabilissime, un goffo rigore e una prestazione complessivamente deludente. Solo a queste condizioni il Sudtirol ha conquistato l'intera posta in palio, pur rischiando il 2-2 nel finale. Venerdì avevo sensazioni positive con il Sassuolo, a prescindere da quale potesse essere il risultato finale che dipende sempre dagli episodi e mille variabili. E la Sampdoria non mi ha assolutamente deluso. Abbiamo tenuto benissimo il campo contro la corazzata del campionato, non rischiando quasi nulla. Zero goal subiti e sette punti conquistati nelle ultime tre gare casalinghe, a testimonianza del fatto che il lavoro di Semplici e i tanto agognati rinforzi difensivi hanno messo a posto il pacchetto arretrato. Cragno, Altare e Curto hanno portato leadership, esperienza, carattere, personalità, sangue freddo e senso della posizione.
Va però inoltre evidenziata la capacità di svolgere adeguatamente la fase difensiva dalla squadra nel suo complesso, in primis dal lavoro svolto dagli attaccanti, i primi a pressare sui portatori di palla. Niang, Sibilli e Oudin stanno dimostrando con i fatti di aver sposato fino in fondo la causa della Sampdoria, di questa Sampdoria, per la quale finora l'unico obiettivo prioritario è la salvezza. Gli zero goal e i sette punti conquistati nelle ultime tre gare casalinghe sono un segnale incontrovertibile della svolta, il Ferraris non è più terra di conquista per chiunque come invece avvenuto nelle ultime tre stagioni.
Abbiamo raggiunto una determinata fisionomia, un'identità di gruppo, squadra e gioco finora mai vista con convinzione da inizio stagione. Ora sono richieste continuità e miglioramento in fase offensiva, viste le difficoltà a costruire occasioni da goal e un assetto tattico inevitabilmente portato in primis a mettere a posto le lacune negli altri reparti. Niang si sta rivelando prezioso in entrambe le fasi ma è innegabile come le sue caratteristiche tattiche e atletiche lo portino principalmente ad aggredire la profondità e a svariare sull'intero fronte offensivo. Spesso si tocca con mano l'assenza di un vero e proprio attaccante centrale. L'impatto di Sibilli è stato positivo sotto ogni punto di vista.
Vedremo se e quando gli equilibri potranno consentire le due punte, oppure un maggior impiego di Coda e Abiuso, in attesa del rientro di Tutino. Bari e Palermo sono avversari ai quali prestare molta attenzione ma con questa mentalità possiamo giocarcela con tutti e portare fieno in cascina, per prepararsi al meglio agli scontri diretti con Reggiana, Cittadella e Frosinone. Dai Doria!
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