SN - La Storia si chiama Sampdoria: il "Marziano" Alviero Chiorri
Alviero Chiorri, l’unico raggio di sole nel momento più buio della storia della Sampdoria: 5 campionati di Serie B anche se il Marziano ne disputò 4 poiché quando in quello del 1981- 82, Mantovani rivoluzionò la squadra e Alviero fu dato in prestito al Bologna. Nel suo ultimo campionato di serie B, il 2 marzo del 1980, segnò di testa, non una sua specialità, il gol della vittoria per 1-0 contro il Como, sovrastando niente po’ po’ di meno che Pietro Vierchowod e non fu cosa da poco.
A promozione avvenuta Chiorri ritornò alla Samp in serie A, come riserva di Mancini e Francis e, quando i due rimasero entrambi fuori per infortunio, purtroppo lui e Zenone, che ebbero la possibilità di mettersi in mostra, capitarono in un momento di scarsa vena della squadra dopo l’exploit d’inizio campionato con vittorie con Juve, Inter e Roma. In quel campionato Alviero disputò 24 incontri (due più di Mancini e 10 più di Trevor Francis), segnando soltanto una rete, in quello seguente le presenze furono 9 con zero gol. Nell’anno successivo passò alla Cremonese nell’affare Vialli e con i grigiorossi disputò 176 partite segnando 21 reti. Con i grigiorossi restò per otto stagioni fino a fine carriera, risultando uno degli elementi di maggior spessore della formazione conquistando due promozioni in Serie A nel 1988-89 e 1990-91, prima di chiudere con il calcio professionistico nel 1992, proprio dopo l'ultima giornata di campionato contro la sua amata Sampdoria.
Furono proprio i tifosi blucerchiati a coniare per lui il soprannome di 'marziano' che lo accompagnò nella sua carriera. Ricordo ancora quando la Samp, causa il rifacimento del Ferraris disputava le partite europee sul campo di Cremona, c’era uno striscione “Alviero is magic” che occupava per tutta la larghezza della parte inferiore di una gradinata, che faceva venire a noi, suoi tifosi, il magone per ciò che avrebbe potuto fare, perché lui fu sempre un grande Sampdoriano, lo ricordo assieme al figlio, come uno spettatore comune, all’aeroporto dopo la sconfitta in Coppa Campioni. Chiorri ha complessivamente totalizzato 103 presenze e 9 reti in massima serie e 234 presenze e 43 reti fra i cadetti. Ritiratosi, dal 1994 ha vissuto a L'Avana. Nel 2015 torna agli onori della cronaca grazie al suo ex mister Renzo Ulivieri, il quale in un'intervista lo definisce superiore a Roberto Mancini e Roberto Baggio. In un’intervista che feci al corniglianese Giampiero Ventura, mi disse in risposta alla mia domanda su Chiorri: «Alviero per il gioco del calcio era stato baciato da Dio!».
Nel 1982 il Presidentissimo Paolo Mantovani organizzò una partita serale amichevole contro l’Hamburg, neo vincitore della Coppa Campioni a discapito della Juventus, la Samp vinse con un gol di Alviero su assist di Brady, il presidente Mantovani raccontò che aveva incassato 200 milioni: 180 assorbiti dalle spese e i rimanenti 20 li portò nello spogliatoio blucerchiato dicendo ai suoi calciatori di dividerli fra di loro... Solo lui poteva compiere un tal gesto.
Un aneddoto curioso narrato appunto da Ulivieri, ospite di una TV locale: nel campionato della promozione in A, quando era stato chiamato a sostituire l’esonerato Riccomini, Ulivieri si era presentato nella sede di Via XX Settembre indossando eleganti pantaloni neri e giacca azzurra, se non che a quel look moderno aveva abbinato una cravatta rossoblu, al che Paolo Mantovani gli disse: «Se non ha i soldi glieli do io, però vada subito nel negozio qui sotto e compri un’altra cravatta che non abbia quei colori. Sempre in quella trasmissione Scanziani raccontò che la domenica successiva alla vittoria sulla Juventus, mentre sul pullman si avvicinavano allo stadio di San Siro per la seconda di campionato, poi vinta 1 – 2 contro l’Inter, il mister rivolto ai giocatori disse: "Ragazzi, io fino qui vi ci ho portati, ora tocca a voi". Scanziani gli aveva risposto: "Ma cosa dice mister, che se non fosse stato per noi, lei per entrare a San Siro avrebbe dovuto pagare il biglietto".