IL SAMPDORIANO - Da già retrocessi ai play-off alla portata. Bolzano riporti l'equilibrio

IL SAMPDORIANO - Da già retrocessi ai play-off alla portata. Bolzano riporti l'equilibrioTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 17 febbraio 2025, 09:18Primo Piano
di Diego Anelli

Per analizzare l'incredibile sconfitta di Bolzano partiamo da qui. Lo spessore dell'avversario si è confermato dopo l'espulsione di Ferrari, in perenne difficoltà sulla marcatura spalle alla porta e già protagonista di un paio di mancati interventi o rinvii imprecisi che hanno portato al goal di Merkaj e alla chance di Davi. A quel punto il Sudtirol, nonostante la superiorità numerica, è stato chiamato a fare la partita e abbiamo corso molti meno rischi rispetto alla prima frazione, nella quale soprattutto la fisicità del loro tandem offensivo ci ha creato non pochi problemi. Anche in 10 contro 11 abbiamo tenuto botta, Cragno ha compiuto soltanto un intervento di rilievo e la gara pareva incanalata verso il pareggio, nonostante tutto e tutti.

Restare in 9 ha rappresentato l'ennesimo cataclisma, si è trattato di un doppio giallo imperdonabile, ricevuto per aver spinto un avversario davanti all'arbitro in un momento di lamentele per la decisione dei padroni di casa di giocare con Sibilli a terra. Imperdonabile a prescindere, ancora di più quando sei un elemento esperto e rappresentativo, capitano, già ammonito e nervoso fin dalle prime battute, quando l'arbitro lo ha graziato per un intervento in ritardo a gamba alta sul portiere in uscita e non ha nemmeno fischiato un pestone gratuito su Casiraghi nel corso della ripresa, con la squadra già in 10 e in costante difficoltà nella gara e in classifica. È servito un rigore, per un fallo di mano evidente e al tempo stesso rocambolesco, di Yepes per consentire ai padroni di casa, incapaci di buttare giù il nostro “fortino” e quasi bloccati dalla paura di vincere, di conquistare l'intera posta in palio.

E non è tutto, nei minuti di recupero e in doppia inferiorità numerica è bastato rialzare la testa e provare a buttare la parta in avanti per avere due chance per trovare l'incredibile 2-2. Il tutto a testimoniare di quanto ci fossimo complicati la vita per non portare a casa almeno un punto da uno scontro diretto salvezza ed ecco il succo del discorso. Salvezza. Fino a due settimane fa eravamo già retrocessi secondo la maggioranza di media e non solo, bastava aprire un attimo i social per toccare con mano un'atmosfera desolante e già rassegnata, nella quale ci si dedicava quasi esclusivamente alla caccia al colpevole. Non scordo gli attimi successivi all'evitabilissima espulsione di Vieira con il Cosenza per non sentire più il terreno sotto ai piedi, però due successi consecutivi in gara, oltre alla legittima felicità per rivedere un po' di luce in fondo al tunnel e ad una dose di ottimismo per aver ritrovato spirito e combattività, hanno fatto dimenticare a molti quanto sia complicato il passo per risalire e da dove siamo ripartiti.

Ok, la classifica è corta e basta poco per risollevarsi ma per favore basta pronunciare la parola “play-off”, perchè serve una continuità a lungo termine, sempre se e quando si dovessero verificare le condizioni giuste. In settimana, sentendo i pareri di molti nella quotidianità, in troppi pensavano di andare a Bolzano, aver risolto tutti i problemi e fare il filotto perchè siamo la Sampdoria. Evidentemente non si è capito proprio nulla. A me il pareggio, ovviamente giocando in maniera decente, non mi avrebbe fatto schifo e avrebbe rappresentato un altro mattoncino in un percorso di risalita, con la consapevolezza che sono proprio queste le gare che ci mettono in difficoltà e si trattava di uno scontro diretto, nel quale i punti valgono doppio. Che ci serva da lezione? Non so più cosa dire, di certo vedo una squadra che, pur non dando più segnali (e ci mancherebbe ancora) di encefalogramma piatto come fino a poche settimane fa, riesce ancora nell'impresa di complicarsi la vita in maniera assurda.

Gli ostacoli Sassuolo e Bari presentano un elevato grado di difficoltà, servirà una Squadra di carattere e qualità per resistere all'impatto e fare il massimo per raccogliere qualcosa di positivo in virtù di prestazioni di livello. L'obiettivo del “non complicarsi la vita” deve essere raggiunto da ogni componente; da chi scende in campo che non deve cadere in tranelli palesi a chiunque, e anche dalla guida tecnica, alla quale viene chiesto anche di leggere la partita con capacità e tempismo, non lasciando in campo chi ha dato segnali di eccessivo nervosismo ed evitando scelte tecnico – tattiche adattate anche in gara in corso. Il cammino è lungo ma noi lo sapevamo. Forza Doria!