IL SAMPDORIANO - Noi abbiamo capito dove siamo. Giocare, correre, lottare

Diego Anelli analizza il delicato momento della Sampdoria reduce dal k.o. con l'Udinese e nel pieno della lotta per restare in serie A.
07.03.2022 09:19 di  Diego Anelli   vedi letture
IL SAMPDORIANO - Noi abbiamo capito dove siamo. Giocare, correre, lottare
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Noi abbiamo capito dove ci troviamo, evidentemente tante, troppe persone non ci sono ancora arrivate. Impensabile e inaccettabile "vedere" una Sampdoria puntualmente molla, remissiva, compassata, presuntuosa, leziosa e completamente priva di movimenti senza palla in occasione delle ultime trasferte. 

Quando non si gioca e non ci si mette personalità, l'effettivo valore dell'avversario finisce perfino in secondo piano, anche se l'Udinese "non sia il Real Madrid" oppure l'Atalanta sia zeppa di assenze e comunque lontana anni luce dalla nostra portata. Ad Udine l'approccio alla  della squadra in avvio di gara è stato imbarazzante e nulla sono serviti i promemoria della guida tecnica, la quale si gioca tantissimo dopo gli esoneri di Milano e Torino, ad evidenziare l'enorme peso specifico della posta in palio, ovvero un pezzo della nostra salvezza in campo.

Probabilmente tanti dei (non) protagonisti in campo non hanno ben compreso quanto si stia rischiando grosso. A qualcuno i successi con Sassuolo ed Empoli avevano forse fatto pensare ad una strada già in discesa e invece il percorso è lungo e tortuoso, già reso complicato dalle brutte figure con Cagliari e Torino e aggravato dalle cadute di Spezia ed Udine. Si può anche perdere ma le sconfitte non possono e non devono essere accettate quando arrivano senza mordente, facendosi travolgere da un avversario del nostro livello, creando poco e sbattendosi ancora meno.

Qui non state giocando nelle rispettive Nazionali, nemmeno più per Inter, Napoli o Juventus, non siamo la big contro le matricole, se ci ritroviamo in questa situazione le responsabilità vanno divise tra tutti e bisogna fare netta inversione di rotta, perchè il tempo scarseggia e il calendario è pessimo, in primis nelle ultime tre giornate. Tocchi leziosi, superficialità, supponenza, lasciatele a casa per favore assieme all'insensato tiki taka difensivo in pieno recupero quando (quasi) chiunque avrebbe almeno sparato palla verso l'area avversaria.... Nel pacchetto metteteci pure le menti sgombre, i musi lunghi e le lune storte, il minimo quando si rientra tra i privilegiati.

La situazione non è per nulla semplice, abbiamo ancora mezzi e margini per farcela. Servono altre vittorie negli ultimi scontri diretti e qualche punto "fuori tabella" contro le big per restare a galla e metterci definitivamente in salvo. Tutto possibile soltanto giocando, correndo e lottando. Siamo la Sampdoria ed è un motivo più che valido per dare tutto, oltre il possibile.