IL SAMPDORIANO - Questa Sampdoria duella a testa alta
Passaggio del turno in Coppa Italia con qualche fisiologico rischio in pieno agosto, due punti tra Milan, Sassuolo e Inter. È senza ombra di dubbio positivo l'avvio della gestione D'Aversa sulla panchina della Sampdoria.
Sulla carta il calendario era assai proibitivo, con i blucerchiati chiamati subito ad affrontare le prime due classificate della scorsa stagione e la compagine più brillante dopo l'Atalanta tra le non metropolitane. Due punti rappresentano un buon bottino e al tempo stesso un inatteso rimpianto per non aver incrementato il raccolto. L'aspetto negativo, al quale hanno influito e non poco alcuni episodi arbitrali non favorevoli nelle sfide con le milanesi, ci porta a guardare al bicchiere mezzo pieno con fiducia.
Rispetto alla gestione Ranieri questa è una Sampdoria che tiene molto alto il baricentro, i terzini spingono con costanza, le ali diventano quasi attaccanti aggiunti, la linea difensiva si adegua a tale concezione calcistica, andando a giocare con grossa personalità e coraggio. Inevitabile mettersi nelle condizioni di correre qualche rischio, creando praterie per potenziali ripartenze agli avversari. Talvolta potrebbe arrivare qualche sconfitta più pesante, farebbe parte del gioco, ma saremmo sempre orgogliosi di questa squadra, con la mentalità gagliarda, mai doma, consapevole delle proprie qualità, umile e ambiziosa e pronta a giocarsela a viso aperto contro chiunque e ovunque.
In estate era elevato il numero di persone che storcevano il naso davanti alla scelta D'Aversa, il cui lavoro a Parma veniva ingiustamente ricordato soltanto per la seconda parte della scorsa stagione, quando invece i punti persi sui campi di Sassuolo, Fiorentina e Cagliari gridano ancora vendetta. I potenziali rischi in panchina erano ben altri e talvolta più pubblicizzati, non abbiamo chi vende fumo agli occhi, si è pratici, concreti e pragmatici. Il mercato estivo, durante il quale alcuni media hanno frettolosamente e con inesistenti verifiche dato per fatti un'infinità di acquisti, si è concluso con il colpo Caputo, non perdendo per strada alcun pezzo pregiato. È partito soltanto Jakub Jankto, sulla carta il primo nella lista dei sacrificabili di moltissimi tifosi, la colonna portante è rimasta qui, almeno fino a gennaio. Nella situazione generale e specifica sembra paradossale ma si è quasi costretti ad attendere qualche cessione a peso d'oro per bilancio e futuro, offerte di livello finora non sono arrivate, senz'altro nelle prossime due sessioni qualche sacrificio risulterà quasi inevitabile.
La partenza di Morten Thorsby avrebbe potuto generare una voragine ingestibile negli equilibri della squadra, molto più di chiunque altro, Mikkel Damsgaard compreso. Il norvegese risulta vitale nel cuore del centrocampo, lotta, corre e recupera palloni come se avesse il potere di triplicarsi, senza dimenticarsi della forza sul gioco aereo. Emil Audero, Tommaso Augello, Bartosz Bereszynski e Omar Colley vanno ad aggiungersi alle conferme di peso, in primis i due terzini si stanno dimostrando autentici valori aggiunti; la qualità nel confezionare il 2-2 contro l'Inter ha il delizioso gusto di un cioccolatino.
Tenendo anche in considerazione i circa 14 milioni già previsti in uscita per gli obblighi di riscatto di Antonio Candreva, Antonino La Gumina ed Ernesto Torregrossa, era impensabile puntare su una campagna acquisti di altro tenore. Vista la situazione già l'inatteso arrivo di Ciccio Caputo può essere considerato un rinforzo di lusso, a prescindere dall'età anagrafica stiamo sempre parlando di un bomber con il fiuto del goal in ogni categoria e seguito da Roberto Mancini. Il resto delle operazioni definite in entrata è composto da prestiti secchi oppure con diritti di riscatto e controriscatto, nel caso di buon rendimento dovremo salutarli a priori.
Qui mi sarei aspettato, facendo leva sull'attività di scouting, qualche operazione a basso costo sul mercato estero, proprio nell'ottica delle fondamentali plusvalenze, oppure qualche talento in più del settore giovanile messo sotto contratto, ad esempio Kevin Leone. Seguiamo con piacere Simone Trimboli, può risultare prezioso. Attendo con ottimismo l'impiego di Mohamed Ihattaren, una delle intuizioni del Ds Daniele Faggiano, la cui presenza si è fatta sentire tra mille difficoltà, oltre al colpo Caputo.
A proposito dell'ex bomber del Sassuolo non abbiamo fretta, non parliamo di robot, servirà un minimo di tempo per i giusti movimenti e meccanismi offensivi con Fabio Quagliarella. E in attesa di un Mikkel Damsgaard più decisivo e tatticamente in grado di fare la differenza anche da esterno, godiamoci una Sampdoria con tutte le caratteristiche tecniche, fisiche e mentali per farci togliere qualche soddisfazione, senza voli pindarici in un ottimistico realismo.