IL SAMPDORIANO - Sampdoria salva sul campo. (Ri)costruire in attesa della svolta
Qualche stop ad inizio campionato e il grave infortunio al ginocchio a mercato chiuso per Manolo Gabbiadini, l'indisponibilità di Mikkel Damsgaard praticamente per l'intera stagione, i soli tre goal su azione di Fabio Quagliarella, le condizioni fisiche di Albin Ekdal nel 2022 che lo hanno fortemente limitato nel girone di ritorno costringendolo ad un'infiltrazione per non perdere il derby, i mesi senza la coppia centrale difensiva titolare (Colley in Coppa d'Africa e Yoshida infortunato), a gennaio è arrivato Stefano Sensi con grandi attese ma senza riuscire ad incidere, un reparto offensivo ridotto all'osso (solo pochi minuti per Supriaha tra ragioni tattiche ed extra campo, e Giovinco arrivato a mercato chiuso e con il senno del poi in condizioni fisiche non all'altezza (come si era già immaginato dopo che club anche di serie B gli avevano chiuso la porta), un mercato invernale molto attivo ben oltre le aspettative e mille peripezie visto il budget assente, tanti volti nuovi ma soltanto Abdelhamid Sabiri ha davvero portato un contributo di qualità, oltre alla quantità e alla sostanza di Tomas Rincon.
Il tutto si è verificato lungo un cammino nel quale non ci siamo fatti mancare nulla; dall'arresto dell'ex Presidente all'esonero di Roberto D'Aversa, dal ritorno a campionato corso di Marco Giampaolo ad un classifica progressivamente diventata allarmante e quasi precipitata dopo il crollo casalingo con la Salernitana. La vittoria del derby, seguita al pareggio di Verona andato poi ad espugnare Cagliari, ha rappresentato la salvezza virtuale, e in seguito effettiva, della Sampdoria e lo abbiamo fatto nel modo migliore per qualsiasi tifoso blucerchiato, lasciando all'altra sponda cittadina un posto tra le retrocesse. In quella derby Emil Audero e Abdelhamid Sabiri hanno davvero rappresentato le àncore di salvezza. Senza il rigore parato avremmo avuto almeno un piede in serie B, la disperazione nel prendere il pari nel derby nel recupero avrebbe rischiato mentalmente di bruciare a priori qualsiasi fiammella di speranza di far qualche punto nelle ultime tre ostiche gare. Senza la mente libera sarebbe stata un'altra Sampdoria – Fiorentina.
In un'annata tormentata la Sampdoria ha dimostrato di poter contare su due portieri di livello e per favore piantiamola con infantili e patetici dualismi tra i pro Audero e i pro Falcone, in questi anni abbiamo visto tanti schieramenti, basta far riferimento a Claudio Ranieri per non andare troppo indietro nel tempo. Quando il rendimento di Audero aveva registrato un calo e un infortunio lo ha messo ai box, l'ex Cosenza ha dimostrato di ricoprire con autorevolezza il posto da titolare, trasmettendo sicurezza e personalità al reparto, non sbagliando quasi nulla. Giampaolo ha avuto coraggio e dimostrato coerenza quando a Venezia ha deciso di rilanciare dal 1' il titolare di inizio campionato, una scelta che avrebbe potuto trasformarsi in un pericoloso boomerang in un autentico scontro diretto per non retrocedere e invece il campo ha fornito la prova di un portiere ritornato a livelli importanti.
Trascorrere in piena pace le ultime due giornate di campionato è stato davvero un lusso vista la nostra situazione generale, dentro e fuori dal campo. Quando mi è capitato di seguire la parte finale di Venezia – Cagliari ho provato un brivido lungo la schiena soltanto al pensare se fossimo stati al posto dei tifosi della Salernitana aggrappati alla speranza che una squadra già retrocessa e ampiamente rimaneggiata riuscisse almeno a pareggiare contro un avversario disperato con la bava alla bocca. Sinceramente situazioni vietate ai malati di cuore. Abbiamo tirato un enorme sospiro di sollievo, abbiamo goduto e stiamo godendo ancora come giusto che sia, adesso è necessario fare quadrato con estrema cautela sulla nostra situazione societaria e di campo. Certamente vivere un'altra annata con questi patemi sarebbe sinceramente ingestibile, urge un cambio societario, la presenza del Presidente Marco Lanna, la più bella notizia di questa stagione assieme alla salvezza ottenuta in campo, costituisce una garanzia di serietà, professionalità e Sampdorianità, quello che potrebbe accadere sarà sempre e soltanto esclusivamente per il meglio dei nostri colori.
La Sampdoria necessita di ossigeno, aria nuova, ambizioni, programmazioni, il ritorno di tanti volti blucerchiati all'interno della società, in campo bisogna svecchiare l'organico, voltare pagina e andare alla ricerca di giovani talenti che rappresentino l'unica fonte di guadagno e garanzia futura fino a quando non ci sarà la tanto agognata svolta che ormai attendiamo da anni. Tanti calciatori a scadenza di contratto, tra i quali terrei soltanto Albin Ekdal, l'elemento tattico imprescindibile in questi ultimi anni ma a condizione che si trovi soluzione ai problemi fisici che negli ultimi mesi lo hanno costretto ai box o a scendere in campo unicamente per attaccamento alla maglia. In alternativa anche Tomas Rincon da valutare. Abbiamo inoltre bisogno di ritrovare protagonisti e goal; da Manolo Gabbiadini, reduce dalla lunga riabilitazione, e Mikkel Damsgaard, da possibile crack di mercato post Europeo a prolungato indisponibile per motivi di salute. In questo momento l'unico riferimento offensivo che ha garantito continuità di minutaggio e un apporto in termini di goal è stato Ciccio Caputo, con undici reti su azione, spesso giocando isolato davanti in una stagione deficitaria per la squadra, che va però verso i trentacinque anni.
Se la svolta societaria tardasse ad arrivare, bisognerebbe fare di necessità virtù, fare cassa cedendo qualche pezzo pregiato e massimizzare le entrate dagli elementi reduci dai prestiti (Caprari, Depaoli, Bonazzoli, Torregrossa, Lèris, Verre), garantendoci un tesoretto per poter ragionare in ottica rinforzi, senza scordare chi può già venirci utile nel presente, come Manuel De Luca, prelevato dal Ds Faggiano la scorsa estate a parametro zero dopo il fallimento del Chievo e reduce da una buona stagione a Perugia. Marco Giampaolo, fresco di rinnovo automatico biennale grazie alla salvezza sul campo, attende di capire i piani della società. Potrebbe trattarsi di un tecnico ideale nel caso di una Sampdoria basata su giovani da lanciare e valorizzare (ce ne sono parecchi da valutare, tra i quali Matteo Stoppa), propensa al bel gioco e con l'unico obiettivo di raggiungere la salvezza con minori patemi, a condizione sempre che tale scenario coincida con i piani della guida tecnica. Di certo serve estrema chiarezza, Giampaolo dà il meglio di se stesso avendo a disposizione il ritiro estivo per lavorare tatticamente sulla squadra, serve un organico costruito su misura in base alle sue esigenze e alla filosofia calcistica che lo ha da sempre contraddistinto.
Fino a quando persisterà lo stallo societario non sarà semplice muoversi, occorrono idee, occasioni, operazioni lungimiranti come Abdelhamid Sabiri, definita a gennaio dal Ds Faggiano. Non resta che tenere botta, non vendere fumo e utilizzare il tempo d'attesa nel miglior modo possibile.