ESCLUSIVA SN - "Dai Bazzani segna per noi": "Ciclo importante di tre partite. Da Mihajlovic dimostrazione incredibile"
Siamo alla vigilia di una partita per me molto particolare. La squadra della mia città affronta il mio maggiore affetto calcistico.
Seguo con passione entrambe le formazioni, ma devo dire che sono molto legato ai colori blucerchiati per quanto mi hanno dato nel corso della mia carriera di calciatore.
La Sampdoria, una volta deciso di avvicendare Di Francesco, ha scelto il profilo migliore. Ranieri è un tecnico di grandi capacità che ha già dimostrato di saper risolvere situazioni complicate. E ha già fatto vedere come si parte con il piede giusto.
A prescindere dall’ottimo risultato contro la Roma ha dato alla squadra la giusta compattezza e una solidità che evidentemente mancava. In questo modo si riesce a portare a termine le partite senza subire goal e la squadra è certamente più sicura, superando quello stato di vulnerabilità a cui era esposta.
Non bisogna però pretendere di risolvere in un giorno tutti i problemi, ma la grande esperienza di Ranieri farà sì che piano piano la Sampdoria entri finalmente in questo campionato, cosa che, escluse le sfide contro Torino e Roma, a mio avviso non aveva ancora fatto.
I blucerchiati sono attesi ora da un ciclo di tre partite che saranno importanti. Il calendario può giocare infatti un ruolo determinante. Bologna, Lecce in casa e Spal sono tre squadre che possono essere alla portata, esiste la possibilità di accumulare punti preziosi. Anche se la trasferta in terra felsinea non sarà facile.
C’è da aggiungere obiettivamente che se la Sampdoria si trova in difficoltà non deve far l’errore di sottovalutare alcun avversario.
Bologna-Sampdoria è anche occasione per riavvicinarci a Mihajlovic. Sinisa sta dando una dimostrazione incredibile. L’anno scorso ci ha confermato le sue grandi doti tecnico - tattiche. Ora sta palesando a tutti indistintamente, e in particolare a coloro che combattono il suo stesso male senza essere sotto i riflettori, come si combattono a testa alta le malattie. Perché una cosa è dimostrare coraggio nel calcio, ben altro è farlo nella vita.
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