ESCLUSIVA SN - "Dai Bazzani segna per noi": "Importante dare continuità al lavoro di Mihajlovic. Sarà un piacere per me tornare a Marassi"
Facendo un bilancio finale credo che, per come era partita, questa stagione sia stata assolutamente positiva perché, dopo l’inizio del campionato, una salvezza con largo anticipo era difficile da prevedere perfino per i più ottimisti. Da quando è arrivato Mihajlovic la squadra ha cambiato marcia e ritmo, ed è riuscita a fare grandi cose, e a salvarsi con netto anticipo. Poi è naturale che una piccola flessione ci sia stata, ma è anche fisiologico dopo aver raggiunto così presto l’obiettivo, ed avendo speso tante energie fisiche e nervose per dare la sterzata al momento del cambio di allenatore. Inoltre sappiamo benissimo che le partite finali lasciano un po’ il tempo che trovano. La stagione comunque è stata raddrizzata in tempo: è stata brava la Società ad individuare l’uomo giusto, e sono stati bravi Mihajlovic e i ragazzi a ribaltare la situazione che si era creata nei primi mesi di campionato.
È mancata soltanto una vittoria con una grande squadra, come si auspicava il tecnico, perché la Samp con le big non è mai riuscita a fare la “partita perfetta”. Sappiamo che per battere quelle squadre devi essere perfetto, e sperare che gli avversari non siano al 100%, e addirittura la Samp è andata più vicina al successo quando ha incontrato la Juve a Torino, quindi nella sfida più difficile. Ricordo una traversa clamorosa di Gabbiadini, ed una partita in cui la Sampdoria ha giocato a viso aperto. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta, e una soddisfazione anche per i tifosi, ma credo che alla fine, per come era iniziata la stagione, possa andare bene così.
Quest’anno è stato il gruppo a fare la differenza, anche se sicuramente Eder ha fatto molto bene, così come Okaka nell’ultimo periodo. Penso però che l’artefice sia Mihajlovic, che da questo gruppo è riuscito a tirar fuori quel qualcosa in più, e ha saputo stravolgerlo rispetto alle premesse iniziali. A livello di squadra la forza è stata espressa dal gruppo, ma la differenza in primis l’ha fatta Sinisa.
C’è stato un po’ di ritardo nella riconferma di Mihajlovic, anche in virtù del fatto che il tecnico forse è stato avvicinato da qualche sirena molto importante. Nella carriera di un professionista ambizioso e vincente come lui qualche sirena può destabilizzare un po’, e portarti a prendere tempo, anche se alla fine si è concretizzata. Credo che Mihajlovic non debba dimostrare niente in termini di attaccamento e dedizione alla causa della Samp, e penso che la Società, conoscendo anche le persone che la compongono e la loro intelligenza, abbia capito, e riconosciuto che per il bene della Sampdoria, anche se il sì è arrivato con una settimana di ritardo, è importante dare continuità al lavoro di Mihajlovic.
La Samp è una squadra giovane, e il tecnico serbo è molto bravo con i giovani, perché sa farli crescere e sa dargli temperamento, è un allenatore che insegna calcio. D’altra parte però, per puntare a fare un campionato competitivo il prossimo anno, un pizzico di esperienza in più ci vuole, per questa squadra penso serva un giusto mix di ragazzi e giocatori più esperti. I giovani ti seguono e ti danno tanto, ma alla lunga possono perdere qualcosa per strada a livello psicologico e di continuità, e in quel caso un poco di esperienza in più può aiutare. Resta il fatto che l’entusiasmo, la voglia, e le gambe che ha un giovane sono armi su cui puntare sempre.
Mi rivedrete presto al Ferraris per la partita benefica in cui sarò rappresentante di una squadra di tifosi, e affronteremo un’altra squadra composta da tifosi, capitanata da Francesco Flachi. Sarà la prima volta in cui io e Flachi giocheremo da avversari, però sempre indossando i colori della Sampdoria, e per uno scopo benefico importante. L’appuntamento è per domenica 25 alle 11, e anche se solo per una partita, e in condizioni atletiche molto diverse da quando lo calcavo ai tempi della Samp, sarà un grande piacere per me tornare a Marassi.