Sampdoria, Nicolini: "Siamo un pò troppo Pedrola-dipendenti"
Enrico Nicolini, ex calciatore della Sampdoria e grande tifoso doriano ha commentato l’attualità blucerchiata in occasione della puntata di Forever Samp in onda su Telenord domenica 24 settembre:
Sul pareggio contro il Parma: “Pedrola fa le cose migliori partendo sulla sinistra anche se da destra ha fatto due gol. Anche in casa contro il Cittadella ha preso il palo. Dal punto di vista offensivo siamo un po' troppo Pedrola dipendenti. Se non fa qualcosa lui giocate importanti se ne vedono poche, vuoi perché Borini in questo momento ha una condizione molto precaria, vuoi perché siamo privi del famoso centravanti di cui parliamo da molto tempo. Questo può essere un problema che alla lunga è un problema serio. Prendiamo dei gol evitabili anche se dobbiamo riconoscere che Pirlo ha avuto la capacità di lasciar fuori giocatori importanti come Ricci che abbiamo visto in condizione molto precaria. Una formazione secondo me molto più adatta alla Sampdoria in questo momento. Depaoli alto invece di giocare con tre attaccanti. Abbiamo giocato con dei difensori più adatti ad una partita un po' più di contenimento che non significa doversi chiudere dietro per 90 minuti ma quando c’è la possibilità di ripartire farlo come fatto oggi anche se in certe circostanze abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio”.
Sul gol del pareggio del Parma: “C’è un frame che ho rivisto 10 volte e c’è una punizione in cui Yepes viene ammonito. Ansaldi è rimasto per tutto il tempo libero. Il Parma fa girare palla e scarica su Ansaldi. Ci sono 4 giocatori della Sampdoria che non sono dentro l’area. Ognuno marca il suo uomo. Stojanovic ha l’uomo alle spalle ed invece di lasciare l’uomo alle spalle guarda Circati davanti a lui ma interviene troppo tardi. Avrebbe dovuto scalare su Circati”.
Sul compianto Lodetti: “Io ho avuto il piacere e la fortuna di giocare con lui e non nego che visto il ruolo mi ispiravo anche un po' a lui. È stato un grandissimo mediano, lo scudiero di Rivera. Venne alla Sampdoria che era una squadra ascensore che rischiava sempre di andare in B e lui venne dopo aver giocato nel grande Milan, non l'ha mai fatto pesare, mai una parola fuori posto coi giovani anzi se c’era una parola da mettere a favore lo faceva”.
Sulla gestione Pirlo: “Il materiale a disposizione è quello. Proprio per questo ci si chiede se con questo materiala la strada che si vuol percorrere è quella giusta. Nel calcio contano i numeri. Se per caso i numeri non mi danno conforto e continuo ad andare per la mia strada evidentemente sbaglio qualcosa. Ho visto meno fraseggio da dietro, qualche lancio partire in profondità. Se i numeri mi vengono contro devo provare a cambiare qualcosa. È quello che i tifosi della Sampdoria si chiedono in questo momento. È la strada giusta? Il Cittadella non è più forte di questa Sampdoria, quindi facciamoci delle domande. Un allenatore bravo fa quello che gli dice il calcio. Struttura la squadra con quello che ha a disposizione. I numeri in questo momento dicono che la strada intrapresa non è quella giusta, mi sembra una cosa ovvia. Non sto dicendo che l’allenatore deve essere esonerato. Oggi ha mostrato di interpretare il calcio diverso”.
Sulla pressione sulla squadra: “Se siamo scarsi non possiamo essere sempre scarsi dall’ottantacinquesimo al novantacinquesimo. Non possiamo pensare che ci sia la pressione quando fino al settantesimo abbiamo preso a pallonate il Venezia, gli ultimi venti minuti eravamo sotto pressione. O lo sei sempre o non lo sei mai”.
Sul rapporto tra società ed allenatore: “Penso ci sia un rapporto molto diretto tra Pirlo e Legrottaglie-Mancini. Qualsiasi cosa sia stata detta è stata accettata tranquillamente dalla controparte. Sono d’accordo sul fatto che ci stiamo rendendo conto che questo sarà un campionato di sofferenza dove dobbiamo aspettarci prestazioni come quella di Cittadella, come quella di oggi perché purtroppo non abbiamo la forza di avere quella continuità che serve in un campionato come la Serie B. Lo sappiamo, quindi Si farà buon viso a cattivo gioco anche quando le cose non saranno perfette. Però penso che siamo tutti entrati nell’ordine delle idee che questo sia un campionato dove salvare la pelle può avere un significato importante”.