Parole che volano libere. Anche lassù, auguri Presidente
Caro Presidente,
le scrivo questa lettera sperando che lassù i servizi postali funzionino meglio di quaggiù. Sono passati quattro anni dalla sua scomparsa, il cui triste anniversario ricorreva due giorni fa. Oggi, invece, avrebbe compiuto 81 anni. La immagino mentre leggendo queste mie parole aggrotta lievemente la fronte, come a voler dire che sono cose che sa benissimo, senza bisogno che un'estranea gliele ricordi.
Si dice che quando si lascia questa terra le cose materiali restino dietro di sé e tutto diventi pura spiritualità. Però mi piace pensare che i ricordi rimangano, specie quelli felici. Ricorda, Presidente, le gioie vissute alla guida della sua Sampdoria? Ricorda di essersi affezionato a lei piano piano, poco alla volta, prendendola per mano nel momento del bisogno e portandola in alto, laddove mancava da tempo?
Ricorda la felicità per la promozione in Serie A, quando la sua ballerina poté tornare a calcare il palcoscenico del suo glorioso passato? Sono certa che non può avere dimenticato le piccole grandi soddisfazioni ottenute nelle stracittadine vinte, le qualificazioni in Coppa Uefa, la finale di Coppa Italia sfuggita di un soffio ai rigori di fronte alla Lazio e il quarto posto in campionato con annesso accesso ai preliminari di Champions League. Io ricordo ogni singolo attimo di quella straordinaria stagione, quando Cassano – che per lei era quasi un figlio – ubriacava le difese con la sua classe, Pazzini finalizzava con una straordinaria vena realizzativa e la squadra si muoveva all'unisono ai dettami impartiti da mister Delneri. Il giorno in cui il sogno divenne realtà, al fischio finale di Sampdoria-Napoli anche lei scese in campo, per una volta sotto i meritati riflettori.
La ricordo fare il giro di campo, accompagnato dagli applausi e dai cori del “Ferraris”, e per la prima volta ho capito che dietro la sua flemma e la corazza che si era costruito per diventare l'imprenditore di successo che è stato si nascondeva un uomo ancora capace di emozionarsi, che aveva imparato ad amare i colori blucerchiati.
Certo, lo so, ogni tanto c'è stata qualche polemica e i momenti difficili non sono mancati, perché quando le cose si complicano e i risultati non arrivano è normale che si crei qualche attrito; ma credo che, ora come allora, la maggior parte dei tifosi sia andata oltre le incomprensioni, apprezzando l'uomo integro che ha sempre rispettato i colori della Sampdoria, che ha impedito che fossero cancellati e che è tornato a farli brillare circondato da collaboratori preparati e competenti, in primis Beppe Marotta.
La incontrai poche volte e sempre in veste di tifosa. Non mi fece mai mancare un sorriso e si dimostrò disponibile e cortese. Si ricorda uno degli striscioni della Sud, quello che parlava di “fantasie che volano libere”? Anche questa lettera immaginaria è solo una fantasia, ma esprime il bisogno di credere che sia possibile augurare a chi si è stimato buon compleanno, anche se non appartiene più a questa terra. Forse anche queste parole voleranno libere, ma chissà che non la raggiungano lassù e non le strappino un altro sorriso rievocando emozioni mai dimenticate. Con stima e affetto, auguri Presidente!