Pagellone Sampdoria: colpo da biliardo di Jesé, Winks soffre, Nuytinck in affanno
Ravaglia 6,5: nel primo tempo è l'unico a opporsi a un Lecce tanto arrembante quanto la Samp si dimostra arrendevole. Comincia con un'uscita bassa al 16' su Oudin, al 25' sradica il pallone dai piedi di Di Francesco un attimo prima che calci a rete. Nulla può alla mezz'ora al sinistro di controbalzo di Ceesay. Attento anche nella ripresa e decisivo nel respingere la conclusione di Gonzalez all'81. Se la Samp strappa un pareggio, il merito è in gran parte suo.
Zanoli 4: commette diverse sbavature in fase difensiva, leggendo in ritardo i movimenti dei salentini, che riescono ad arrivare in area con troppa facilità. Lo schieramento a tre lo penalizza e ne annulla le caratteristiche offensive.
(dal 1' s.t. Cuisance 6: non è un giocatore appariscente, ma la Samp risente della sua assenza nel primo tempo perché il centrocampo non riesce a reggere la pressione leccese. Col suo ingresso in campo, si avverte il cambio di passo e di verve).
Nuytinck 4: fuori posizione, lento nei tempi di reazione, concede troppo spazio ai giocatori offensivi del Lecce. Stankovic lo sostituisce dopo la prima frazione, puntando su un Murillo oggi più concentrato.
(dal 1' s.t. Murillo 6: con il suo ingresso in campo la difesa acquisisce maggiore equilibrio. Il suo anticipo al 78' su Ceesay è decisivo).
Amione 5,5: nel primo tempo è coinvolto nelle amnesie della retroguardia blucerchiata al pari dei compagni e i salentini trovano con troppa facilità un corridoio centrale dove incunearsi. Migliora nella ripresa, prendendo le misure agli avversari, pur correndo qualche rischio.
Léris 5: confusionario. Non si propone in avanti, né arretra andando al raddoppio per aiutare uno Zanoli in netta difficoltà.
Winks 5: soffre il pressing del Lecce, non riuscendo a dare respiro alla squadra blucerchiata né a fungere da raccordo tra i reparti.
Rincon 5: centrocampo blucerchiato troppo leggero. Insegue gli avversari, ma nei tackle è meno deciso del solito, a tratti nervoso.
Djuricic 4: impalpabile, poca corsa e altrettanta lucidità. In fase di possesso, difetta nella costruzione. Impreciso anche nel battere punizioni e corner.
(dal 1' s.t. Sabiri 5,5: più deciso di Djuricic nel dare supporto alla fase offensiva blucerchiata, calcia un paio di punizioni e prova a duettare con gli attaccanti. Commette, tuttavia, alcune ingenuità, una delle quali gli costa la squalifica).
Augello 5,5: alterna luci e ombre, patendo il passo di Strefezza. Nel secondo tempo riesce a proporsi in alcuni frangenti, ma i suoi cross dalla sinistra sono facile preda per la retroguardia salentina.
Lammers 4,5: l'attenuante è che i palloni giocabili arrivano col contagocce, ma un attaccante deve dettare il movimento, cosa che non gli riesce. Non elude la marcatura avversaria e si dimostra inefficace nell'attaccare gli spazi.
(dal 1' s.t. Jesé 6,5: prima rete in blucerchiato per l'ex Real Madrid, che con un colpo da biliardo fissa il risultato sull'1-1, raddrizzando una partita che sembrava indirizzata verso l'ennesima sconfitta stagionale. E' motivato, meriterebbe maggiori chance).
Gabbiadini 6: mezzo punto in più per l'assist servito a Jesé. Isolato per gran parte della gara, non riceve palloni giocabili e nelle rare occasioni in cui la Samp supera la metacampo i compagni sono frettolosi e imprecisi nel servirlo.
(dal 75' Quagliarella s.v.: entra nei minuti finali e gestisce con ordine i palloni ricevuti, conquistando corner e tenendo palla per quanto possibile per spezzare il gioco avversario).
All. Stankovic 5,5: il primo tempo della Samp è disastroso. Squadra senza nerbo né idee, in netta difficoltà di fronte a un Lecce che domina il match senza sforzo. Solo gli interventi di Ravaglia limitano il passivo e mantengono in partita i blucerchiati dopo i primi 45'. Nella ripresa rivoluziona l'assetto con quattro cambi che, uniti a un calo d'intensità nella prestazione dei padroni di casa, riescono a dare maggiore equilibrio. Dovrà cercare di lavorare sull'orgoglio dello spogliatoio per chiudere con la maggiore dignità possibile una stagione da dimenticare in cui ogni componente ha la sua dose di colpe.