Mondo Sampdoria, Carlini: "I giochi si fanno con gli amici. Una frase di Gianluca Vialli"

04.01.2025 11:21 di  Edoardo Tesei   vedi letture
Mondo Sampdoria, Carlini: "I giochi si fanno con gli amici. Una frase di Gianluca Vialli"
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La Sampdoria ha pubblicato un video su Youtube dedicato ad Andrea Carlini. Ha parlato del suo spettacolo incentrato su Gianluca Vialli, ecco le sue parole:

"Qui al Teatro Modena, l’8 gennaio, debutterò con il mio nuovo spettacolo, che si intitola “Il mio Luca. Il mito di Gianluca Vialli raccontato a mio figlio”. È una storia d’amore, tra un bambino, che ero io, e il suo mito d’infanzia, che è stato poi il mito di tutta la nostra generazione: tutti i tifosi sampdoriani, della mia età e non solo, hanno avuto come mito Gianluca Vialli. E quindi ho deciso di raccontarlo a mio figlio, che ha sei anni in questo momento, ed è nell’età in cui si iniziano a raccontare storie di miti. Lui è già influenzato dai suoi miti e dai suoi supereroi, e ho pensato di volergli raccontare il mio supereroe, perché spero di lasciargli ciò che Gianluca ha lasciato a me e a tutti i tifosi sampdoriani.

Lo spettacolo è un monologo in cui racconto le vicende sportive di Gianluca Vialli, ma anche ovviamente il suo lato umano, ciò che ci ha trasmesso e che ha scritto, ad esempio, nei suoi libri. C’è un concetto, che poi è la chiave di tutta la storia, che è il calcio non è una guerra, ma un gioco, e i giochi si fanno con gli amici. Questa è una frase di Gianluca che dovrebbe rimanere un po’ in testa a tutti noi che ci occupiamo e raccontiamo storie attorno al calcio, e spero che questo messaggio, attraverso il mio spettacolo, arrivi davvero a tutti.

Voglio sicuramente raccontare a tutti che cos’è stata quella Sampdoria. Credo che molti che l’hanno vissuta si ritroveranno nelle mie parole, ma la cosa bella della Samp di quegli anni è che è andata oltre chi l’ha vissuta direttamente ma è arrivata anche alle nuove generazioni. Sono contento del fatto, infatti, che questo spettacolo è scritto da un autore bolognese, Christian Poli, che quindi non ha nulla a che fare con il mondo Sampdoria ma che è sempre stato affascinato da quella squadra, da Gianluca Vialli, da quella amicizia con Mancini e tutto quello che c’era in campo e anche fuori. Nel nostro spettacolo dunque c’è tanta Sampdoria, c’è tanta Genova ma si vuole rivolgere a tutti.

Lo spettacolo si apre in una sala d’aspetto del reparto maternità, luogo in cui, mentre aspettavo nascesse mio figlio, avrei voluto raccontargli già la storia di Vialli. La scenografia è curata da Valentina Albino, assieme a me sul palco ci sarà Armanda De Scalzi, mentre le musiche sono state riarrangiate dal maestro Aldo De Scalzi. A me non resta che darvi l’appuntamento per il debutto, l’8 gennaio al Teatro Modena di Sampierdarena, a due passi da dove è nata la Sampdoria e anche questa scelta non è casuale.

Nello spettacolo peraltro racconto il perché sono sampdoriano, che è una cosa bizzarra, perché vengo da una famiglia dove il calcio non era seguito. Mi è capitato però, a sette anni, che in un ristorante uno sconosciuto mi ha regalato una bandiera e una sciarpa blucerchiate, e da lì è partita la mia storia d’amore con la Sampdoria, che poi ha avuto il suo momento nella prima volta che sono andato allo stadio: era una semifinale di Coppa delle Coppe contro il Malines. Esordio fortunato insomma, una partita che sicuramente tantissimi ricordano perché oltre al risultato positivo è stata una bellissima partita.

Questo amore per la Sampdoria l’ho coltivato negli anni, continuando a seguirla e andando allo stadio. Io sono abbonato, continuo ad andare allo stadio e patisco guardando le partite in televisione. Ma devo dire che la Sampdoria, oltre a darmi delle gioie sportive, mi ha dato tanto altro, perché grazie alla Sampdoria ho conosciuto mia moglie. Ci siamo conosciuti allo stadio, nel bar della Gradinata Sud: e quindi devo dire grazie alla Samp anche per questo. Per ora dico grazie, poi vediamo!

Piccola parentesi di gossip: a sposare me e mia moglie è stata Francesca Mantovani, per dirvi. E ci siamo sposati il 12 agosto, proprio perché la Sampdoria continua a fare parte delle nostre vite. Poi adesso porto in scena questo spettacolo su Vialli: ovviamente per me lui è stato il supereroe inossidabile nel tempo, ma ci sono tanti altri miti e sono sicuro che tanti altri arriveranno, da Flachi a tante Samp che ci hanno fatto innamorare e che continueranno a farlo.

Io artisticamente sono nato, tra l’altro, qui vicino a questo teatro, perché ho iniziato dal teatro amatoriale e dialettale e venivo a fare le recite importanti qui al Teatro Modena. Poi sono partito, ho iniziato a fare cabaret, sono entrato a Zelig, che è stata un po’ la mia rampa di lancio artistica, e il cui fondatore è sampdoriano. Guardavamo le partite dietro le quinte del Teatro Monza di Zelig, e quindi la Sampdoria non se n’è mai andata. Adesso il fatto di portare in scena uno spettacolo che parla di Sampdoria per me è un momento di maturazione artistica a cui tengo moltissimo.