ESCLUSIVA SN - Dal Brasile, Da Costa: "Si vede la mano di Accardi. Romagnoli grande acquisto"
Valori tecnici e umani, una maglia sudata sempre con orgoglio, rispetto e grande attaccamento. In un viaggio tra passato e attualità, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare direttamente in Brasile uno dei portieri più amati dalla tifoseria blucerchiata, Angelo Da Costa:
Angelo, la Sampdoria è stata ed è una parte della tua vita. “Anche mi trovo in un altro continente, non ho mai smesso di seguire la Sampdoria, ci tengo tantissimo e ne sono tifoso. Sono legatissimo ai colori blucerchiati e alla città di Genova, lì sono successe molte cose nella mia vita e tuttora ho tanti amici. Sono rimasto molto dispiaciuto per la retrocessione, non potevo conoscere tutta la situazione e mi sono talvolta spaventato dinanzi a certe voci quando si è rischiato il fallimento. La Sampdoria è però troppo bella, troppo grande, troppo importante per poter fallire e non accadrà mai, si riuscirà sempre a trovare una soluzione e così è stato. Sono davvero contento per il cambiamento in società, sono ottimista, vedo persone che ci tengono e lavorano seriamente, ovviamente serve tempo per ricostruire una società ma sono convinto che la Sampdoria possa ritornare ai livelli che si merita”.
Parliamo di portieri. Come hai analizzato il rendimento di Filip Stankovic e l'attuale scenario, con il ritorno, almeno momentaneo, di Emil Audero. “Stankovic ha avuto un inizio un po' difficile, come è capitato anche al sottoscritto quando sono arrivato a Genova, è un ragazzo molto giovane, aveva compiuto alcuni errori non solo per colpe sue, in certe situazioni la difesa non l'ha aiutato. Con il passare delle partite ha però dimostrato di essere un portiere importante, ha fatto vedere le sue qualità e ha disputato un campionato di alto livello. Non conosco la sua situazione di mercato e le esigenze del club, ma sarei contento se Audero restasse alla Sampdoria. Conosce già la piazza, è legato ai colori sociali darebbe enormi garanzie, in serie B un profilo d'esperienza serve sempre. Fossi al suo posto resterei alla Sampdoria piuttosto che non giocare con continuità in serie A, anche se poi non bisogna mai dimenticare che quando si parla di questo club non esiste il discorso categoria. Resterei per contribuire a riportare la Sampdoria in serie A e a farla tornare a grandi livelli, potrebbe diventare una sorta di bandiera. Ripeto, non conosco la situazione in ottica mercato nei dettagli, ma questo è il mio pensiero”.
Audero è entrato nel cuore dei tifosi Sampdoriani anche per il rigore salvezza parato nel derby. E tu ne sai qualcosa di prodezze dagli undici metri.... “Quel rigore al play-off con il Sassuolo resterà per sempre un bellissimo momento, parlando ancora con alcuni amici di quell'annata, ritengo però la serata di Varese l'apice assoluto. Personalmente è la cosa più bella della mia esperienza in blucerchiato e in tutta la mia carriera. Mi sono impegnato al massimo per raggiungere l'obiettivo, sapevo quanto ci tenessero i nostri tifosi. Spero che questa possa essere la stagione giusta per far sì che i ragazzi facciano rivivere quelle emozioni all'intero ambiente”.
Simone Romagnoli è stato tuo compagno di squadra a Bologna, un altro innesto di spessore per la nuova Sampdoria. “A leggere la notizia del suo arrivo sono rimasto molto contento. È un difensore di livello, sa leggere la partita con grande attenzione, è molto intelligente, conosce molto bene le insidie del torneo cadetto, è un professionista serio che tiene molto alla causa comune, lo ritengo un grande acquisto. L'aspetto che mi ha subito colpito da compagno è stata la sua grande tranquillità, trasmetteva calma al reparto arretrato, è in grado di parlare e guidare la difesa, capisce con anticipo la parte tattica ed è una qualità che aiuta molto il portiere. Sa marcare bene in area e fornisce un rendimento costante, gli anni passano e potrebbe non essere più velocissimo ma le sue caratteristiche restano immutate. È un giocatore che non fa mai mancare il suo apporto, uno di quelli sempre presenti che non si ricorda per particolari sbavature e ha sempre avuto il pregio di non correre mai rischi, ha sempre dato priorità alle cose semplici”.
In dirigenza è arrivato un volto per te noto... Si vede la mano di Accardi, conosco molto bene Pietro con il quale ho giocato alla Sampdoria. Ad Empoli ha dimostrato di essere un grande Dirigente raggiungendo sempre l'obiettivo stagionale, per la Sampdoria il suo arrivo è stato davvero fondamentale, in quanto conosce già l'ambiente, è davvero legato alla maglia, nella dirigenza servivano persone come lui. Dà sempre priorità ai valori non solo tecnici ma umani, anche in blucerchiato capirà dove intervenire e quali giocatori dovranno essere ceduti”.
Attualmente lavori ancora nel mondo del calcio? “Da un paio di anni sono tornato a vivere qui in Brasile, l'anno scorso ho lavorato nell'attività scouting dell'Atletico Paranaense. In questo momento partecipo ad alcuni progetti legati ai giovani talenti brasiliani”.
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