ESCLUSIVA SN - Audero: rendimento con Sampdoria, parate a Salerno, lotta salvezza, mercato
Il rendimento in questi anni di Sampdoria, gli interventi decisivi all'Arechi, l'imminente tour de force che attende la squadra di Roberto D'Aversa, le indiscrezioni di mercato. Questi alcuni dei temi trattati in esclusiva da Sampdorianews.net con Emil Audero.
La curva della Salernitana era già pronta ad esultare alla conclusione in acrobazia di Ranieri, ma che parata hai fatto? Istinto puro. "E' stata una parata d'istinto, ma nell'istinto ovviamente ci devi mettere anche un minimo di logica. Ho dovuto tagliarla un po' in avanti, ho dovuto aggredire un po' il rimbalzo, perchè il rischio di non deviarla lateralmente o comunque verso la porta era alto. In quei casi quindi devi reagire d'istinto ma cercando ovviamente di fare un gesto tecnico corretto. In questo caso è andata bene, non era facile visto che la palla è passata in mezzo alle gambe del mio difensore e prende poi un rimbalzo veloce".
Meno spettacolare ma assai complicato l'intervento pochi secondi dopo su Coulibaly, eri molto coperto e si correva rischio di far "dimenticare" la prodezza precedente e la partita avrebbe potuto cambiare. "Subito dopo c'è stata una parata meno complicata dove comunque andava fatta bene, una parata un po' più tecnica, dove il gesto della respinta è stato fatto correttamente vista la direzione finale della palla".
Come valuti il tuo percorso di crescita? Tra addetti ai tifosi e alcuni tifosi si leggono spesso giudizi estremamente esaltanti per i miracoli e altri altrettanto critici per le incertezze, sembra non esistere una mezza misura. "Da quando sono arrivato alla Sampdoria, quindi tre anni e mezzo fa, penso ci sia stata una netta crescita, non solo a livello di Emil Audero come portiere, ci sono stati diversi punti di vista dove si può andare a vedere la crescita; la gestione della gara, momenti, tensioni, l'aspetto fisico. La cosa che ovviamente risalta più all'occhio tante volte purtroppo è un errore, sono io in grado di capire quando una cosa l'ho fatta giusta, quando potevo farla meglio. Di conseguenza reputo che il mio percorso di crescita stia andando bene, un percorso di crescita passa anche dagli errori. In questa stagione c'è stata qualche imprecisione, ho alternato parate da un coefficiente molto difficile a qualche disattenzione su parate sulla carta più facili. Come penso la verità sta nel mezzo, bisogna pensare al netto di questi tre anni e mezzo, sono arrivato a 21 anni, ora ne ho 24, penso sia un percorso in crescita".
Nei momenti più delicati a livello individuale e di squadra sei sempre stato confermato titolare nonostante la presenza del migliore portiere della scorsa serie B. Stai lavorando sodo e hai piena fiducia del Mister, quanto ti fa piacere? "Credo che la fiducia sia importante, ne sono grato, ho sempre cercato di fare il mio meglio per far sì che le cose rimanessero così. Già il fatto che se ne sia parlato qualche settimana fa, non soltanto su di me ma sulla squadra, fa capire che siamo stati un po' inghiottiti da una situazione troppo pesante, un clima un po' troppo pesante per quello che poi era realmente la cosa. Certo, non sto dicendo che fosse giustificata, ma allo stesso tempo uno non si doveva mettere troppe pressioni addosso, con questo parlo dell'ambiente esterno. Di conseguenza in questo caso sono super felice di quello che è il mio mondo alla Sampdoria, se c'è la fiducia da parte di tutti sono ancora più contento. Mi fa piacere, si cerca di ripagare la fiducia nel migliore dei modi".
La vittoria a Salerno pesa come un macigno ma serve una serie di risultati utili per uscire dalla lotta salvezza. Finora cosa vi è mancato per una classifica più tranquilla? "La vittoria a Salerno è stata importante, un piccolo step che era necessario fare, obbligatorio fare. Ci deve dare una spinta per le prossime partite, a cominciare da sabato, ma allo stesso tempo ci fa capire quanta serenità dia una vittoria e se viene a mancare tante volte si perdono quelle che sono le certezze di squadra. Forse quest'anno in alcune occasioni è mancata quell'unione mista a determinazione, sono parole che sembrano scontate ma tante volte quella voglia di fare un qualcosa in più, mantenere sempre uno spirito competitivo in ogni situazione è decisivo. Le mancate vittorie e quegli errori collettivi hanno fatto sì che la squadra perdesse un po' le proprie certezze, ma il gruppo è compatto e consapevole delle sue potenzialità. In tal senso la vittoria di Salerno ha fatto bene a tutti, ma soprattutto alle nostre sicurezze".
Verona, Fiorentina, Lazio, derby, un autentico tour de force. Servirà il 110% della Sampdoria per muovere la classifica. "Visto il calendario che arriva sicuramente servirà il 110%. Il calendario è iniziato in modo complicato, è proseguito in maniera più "semplice" ma nel nostro peggior momento e ora incontriamo due squadre, Verona e Fiorentina, che stanno molto bene. Servirà per forza essere in condizioni ottimali".
In tanti si aspettavano una tua cessione in estate dopo una stagione di alto livello. A gennaio l'obiettivo è proseguire alla Sampdoria? "Questa estate se ne è parlato abbastanza, ci sono state alcune voci andate poi scemando. Io sinceramente ero e sono contento di essere rimasto perchè per me siamo una squadra competitiva a prescindere da tutto, è un ambiente nel quale ho sempre detto di trovarmi molto bene, sono contento di quello che è la Sampdoria. Su gennaio sinceramente non mi sembra adesso il momento di parlarne, perchè ora ci sono cose un po' più importanti da affrontare prima. Se per caso ci fosse poi un qualcosa, si affronterà in totale serenità, come ho sempre fatto, e insieme alla Società. Ma - ripeto - se non mi aveste fatto la domanda neanche ci pensavo... ".
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