ESCLUSIVA SN - Ronaldo Vieira: Sampdoria, Giampaolo, il lungo stop, il calciomercato
Nelle ultime gare Ronaldo Vieira sta progressivamente ritrovando minutaggio alla Sampdoria dopo il lungo stop. La salvezza raggiunta, il trionfo nel derby, il rapporto con mister Giampaolo, il periodo ai box, il mancato ritorno in Inghilterra e il mercato sono alcuni dei temi trattati dal centrocampista blucerchiato intervistato in esclusiva da Sampdorianews.net:
Nonostante la salvezza già raggiunta la Sampdoria ha giocato al massimo contro la Fiorentina. Hai stretto i denti dopo un pestone subito ad inizio gara e un colpo alla testa. Come valuti la tua prova dal 1'? "Prima della partita, anche la domenica sera quando abbiamo saputo di essere già matematicamente salvi, ci siamo parlati. Eravamo consapevoli che si trattava di una partita importante, sapevamo dei tanti tifosi allo stadio, loro meritavano una vittoria o almeno una prestazione con la testa giusta. Eravamo un po' più leggeri, senza la pressione avuta durante la stagione. Abbiamo dimostrato la qualità della squadra, cosa possiamo fare quando siamo un gruppo, abbiamo fatto una bella prestazione contro la Fiorentina. Personalmente credo di aver fatto bene, proverò sempre ad aiutare la squadra, giocando dal 1' o subentrando sarò sempre pronto".
Al derby sei entrato con ottimo piglio, dando sostanza, grinta e ordine in mediana. Compito per nulla semplice. Che emozioni hai provato nel poter dare il tuo contributo in una sfida decisiva per la salvezza? "Sapevamo che si trattava di una partita importante, avevamo in mente di fare qualcosa che potesse restare anche nella storia. Tutto il gruppo si era allenato bene in settimana, siamo entrati bene in campo tatticamente e tecnicamente, anche con esperienza. Conosco il gioco della squadra, in panchina ero pronto, quando sono entrato ho aiutato i compagni. Se la squadra è forte non importa chi gioca subito, chi entra, chi non gioca, bisogna sempre essere a disposizione del mister e della squadra".
Mister Giampaolo ha sempre avuto attenzione nei tuoi confronti fin dal tuo primo giorno alla Sampdoria. Come ti sta aiutando dentro e fuori dal campo per recuperare il terreno perduto? "Quando sono arrivato alla Sampdoria c'era mister Giampaolo, mi ha aiutato tanto tanto tatticamente, anche tecnicamente. Ha sempre creduto in me, mi ha sempre parlato delle cose in cui devo migliorare e dove sbagliavo, tuttora succede. Sono sempre predisposto a migliorarmi".
L'anno scorso eri partito bene all'Hellas Verona, avevi la fiducia di Ivan Juric, doveva essere un'annata preziosa per la tua crescita. È iniziato un calvario fisico che ti ha fatto perdere un anno di campo. Come hai affrontato il periodo più duro e chi ti ha sostenuto? "Dopo oltre un anno di tanti infortuni è stata dura non giocare e non potermi allenare con i compagni, tutti lo sanno. Ho sempre avuto vicini la mia famiglia e i miei amici, sotto quell'aspetto è stato un po' più facile, però mentalmente è stato difficile. Sono cose che capitano nel calcio, adesso bisogna guardare avanti, provare a subire meno infortuni e a trovare continuità".
La scorsa estate sembrava fatta per il tuo ritorno in Inghilterra, l'operazione è saltata quando tutto sembrava fatto. Con il senno del poi come valuti la tua stagione dopo il lungo stop? "Hai ragione, all'inizio dovevo andare a fare un'altra esperienza in Inghilterra, era la cosa che avrei voluto fare in quel momento per stare più vicino alla famiglia e ritrovare il sorriso che avevo perso, dopo un anno così mi sono sentito un po' solo. È saltato tutto, cose che possono capitare nel calcio. Sono tornato qui sempre con la stessa mentalità, stare là con la mia famiglia anche solo cinque - sei giorni mi ha aiutato. Ci tengo alla Sampdoria, voglio giocare e ho fatto tutto il possibile per essere a disposizione della squadra. A gennaio ho iniziato a giocare quando mi sentivo bene".
In questi anni Albin Ekdal e Morten Thorsby si sono rivelati fondamentali per la Sampdoria. Il tuo rapporto calcistico e umano con i compagni di reparto. "Tra noi c'è la giusta rivalità, anche con Rincòn, Askildsen, Trimboli, Yepes, gli altri compagni e prima Adrien Silva. Due anni fa ero in camera con Ekdal, voglio bene ai miei compagni, nel calcio ci deve essere un po' di rivalità ma sana, anche quando c'è da fare qualcosa fuori dal campo siamo quasi sempre tutti insieme".
Hai appena ventitre anni e tutta una carriera davanti. Ci sarà ancora la Sampdoria nel tuo futuro a breve termine? "Adesso sono qua alla Sampdoria, ho ancora un anno di contratto, voglio essere qui, sono a disposizione della Sampdoria. Voglio aiutare il massimo possibile, poi il club deve valutare, sono pronto ad aiutare la Sampdoria come è sempre stato. Ho la testa qua a Genova, mi piace la città, sto bene, voglio essere qui".
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