IL SAMPDORIANO - Con il sangue agli occhi
Ne parlavamo una decina di giorni fa. A prescindere da come sarebbe andata la trasferta a San Siro, la priorità era puntare all'intera posta in palio con Crotone e Chievo, la Sampdoria ha raggiunto in pieno l'obiettivo. Se con i calabresi non c'è mai stata partita, gli uomini di Giampaolo hanno faticato non poco a piegare le resistenze del Chievo, protagonista di una prima frazione superiore in termini di gioco e occasioni rispetto ai blucerchiati, già in difficoltà nei primi 45' con l'Atalanta.
Fortunatamente il Chievo non si è rivelato concreto sotto porta gettando al vento varie chance al contrario nostro: spesso e volentieri nel recente passato ci era mancato il cinismo, oggi abbiamo evidenziato una nuova qualità capace di fare la differenza nei quartieri alti della classifica. Alla prima occasione Linetty ha gonfiato la rete, Torreira con una straordinaria punizione ci ha riportato in vantaggio non dando agli ospiti nemmeno il tempo per gioire del pareggio firmato Cacciatore, Zapata ha messo la gara in discesa appena ne ha avuta la possibilità.
La classifica è fantastica, non dimentichiamo di avere una partita da recuperare, seppure assai tosta con la Roma ma questa Samp è capace di tutto. Oggi abbiamo tanti motivi per sorridere. Andiamo con ordine. Il rientro dal 1' di Emiliano Viviano, il quale si è finalmente messo alle spalle il lungo periodo di stop fatto di operazioni e riabilitazioni. Il portierone non ha commesso nemmeno una sbavatura, risultando decisivo in varie circostanze prima dell'intervallo. Il ritmo e il pressing dei clivensi ci ha messo seriamente in difficoltà, ma alla fine la mediana blucerchiata ha deciso la gara.
Nel giro di poche settimane Linetty ha realizzato il terzo goal in campionato, Torreira ha trovato le prime marcature nella massima serie e che marcature. La punizione è una gemma autentica per tecnica, potenza e coraggio, il secondo una perla per coordinazione e senso della posizione. Un extraterrestre piovuto tra noi umani, lo scrivevo ad inizio stagione, lo ripeto oggi. Non meriterebbe una clausola, ma l'importo di tre clausole. Non dimentichiamo l'ennesima prestazione ricca di sostanza, dinamismo e sacrificio di Dennis Praet, il quale ha trovato quell'agognata continuità di rendimento, concentrazione e impiego. I goal dei centrocampisti rappresentano ormai un fattore, un valore aggiunto, un quid venuto a mancare nella prima annata targata Giampaolo, un altro elemento che testimonia la crescita del gruppo.
E dopo essere risultato determinante nella quasi rimonta di San Siro con un goal e un assist, ecco che Fabio Quagliarella confeziona un servizio al bacio per il comodo 3-1 firmato Zapata, la marcatura che mette davvero in discesa la complicata gara con il Chievo. Decisivo in ogni gara, Fabio sta vivendo una seconda giovinezza. Lontani i periodi di preoccupazione per ragioni extra calcistiche, la mente è libera e il campo ne beneficia. Un annetto fa qualche fenomenale benpensante ipotizzava un giocatore finito, ci ritroviamo invece un giocatore a livello di Nazionale se seguissimo esclusivamente i criteri della meritocrazia. Ottimo il feeling con Duvan Zapata, le cui caratteristiche tecniche e fisiche continuano ad avere un enorme peso specifico nello sviluppo e concretizzazione della manovra, senza tralasciare il prezioso lavoro sporco in termini di sponde per far salire la squadra nei momenti di maggiore pressione avversaria.
Record di cinque vittorie casalinghe consecutive, uno degli attacchi più prolifici dell'intero campionato, sesto posto a 20 punti con una gara da recuperare, mille aspetti da esaltare. Una classifica da guardare e riguardare perchè quando si lavora duramente ci si merita di godere per un attimo dei risultati ottenuti. Per un attimo. La classifica può avere una valenza, ma non deve essere nemmeno guardata nella settimana che precede un derby. Chi è reduce da decenni di stracittadine ne è ben consapevole. In quei 180' la classifica non conta nulla, contano gli stimoli, le motivazioni, la rabbia agonistica che si mettono in campo, soltanto a parità sotto questi aspetti allora i valori tecnici possono risultare decisivi. In caso contrario si parla di aria fritta e le parole vengono portate via dal vento.
In quei 180' si gioca un altro mini campionato, la forza e la superiorità tecnica possono avere la meglio, talvolta la disperazione può letteralmente trasformare i protagonisti come avvenuto nel nostro caso ai tempi del derby vinto sotto la gestione Ferrara. In queste circostanze non bisogna mai fidarsi di nessuno, nulla può essere dato per scontato. Bisogna entrare in campo con il sangue agli occhi, la voglia di combattere come se non ci fosse un domani, con la consapevolezza dei propri mezzi ma al tempo stesso di non aver ancora raggiunto nulla. Siamo soltanto ad un buon punto di un lungo cammino che prevede numerosi ostacoli, tra i quali i derby.
Scriveremmo assurdità se trattassimo la stracittadina come una gara qualsiasi, mai la è stata e mai la sarà. Oltre ai 3 punti è in ballo la superiorità cittadina, in palio in quei 180' e guardando la graduatoria a fine campionato. A prescindere dal risultato di sabato sera, bisognerà sempre mantenere coerenza e razionalità. Il derby, anche al di là del peso che può giustamente avere, diventa un'arma a doppio taglio, un autentico boomerang a causa di fattori ambientali e mediatici. Si tratta di una gara da affrontare in campo e sul fronte delle analisi con maturità, equilibrio e buon senso.
Nessun squalificato, nessun infortunato, Giampaolo avrà a disposizione l'intero organico, dal quale verranno scelti 11 leoni per il fischio d'inizio, senza trascurare l'importanza dei cambi a gara in corso. Nel nostro arco possiamo contare su un elevato numero di frecce pronte a centrare il bersaglio grosso, l'importante sarà farsi trovare pronti a lanciarle con tempismo, precisione, con la giusta dose di carica agonistica, senza eccessi affinchè non ne risenta la mira.
Con i Sampdoriani, da Sampdoriani, per i Sampdoriani: sabato sera dimostriamo di essere la Sampdoria.