IL SAMPDORIANO - Giochiamo a pallone e mettiamo le palle, con buona pace di chi vende fumo e fomenta. Ora il Ferraris un inferno
La Sampdoria vince, stravince e convince con il gioco, facendo girare la palla, mettendoci le palle al Mapei Stadium, quegli attributi mostrati anche nella sfida persa con la Dea, quelli di chi ci crede ancora e vuole ancora essere padrone del proprio destino, ottenendo il secondo successo esterno consecutivo.
Il periodo di difficoltà era stato allontanato con i successi consecutivi ottenuti con Cagliari e Spal, nello scontro diretto casalingo siamo stati battuti da un'Atalanta dimostratasi avversario complessivamente più forte, collaudato, forte fisicamente, con un paio di elementi in grado di fare la differenza e alzare l'asticella.
Contro gli uomini di Gasperini non avevamo però sbagliato né approccio, né offerto una prestazione lontana dai nostri standard. Abbiamo messo in campo il nostro massimo in termini di gioco e determinazione, qualche episodio non ci è girato nel verso giusto, avevamo alcuni giocatori in grado di portarci a casa almeno un punto ma non tutti hanno vissuto il miglior pomeriggio della carriera, peccato.
Nell'ultima settimana quasi nessuno si era soffermato sull'importanza della sfida in programma al Mapei Stadium. La stagione della Sampdoria era già stata messa agli archivi da buona parte dell'ambiente e degli organi d'informazione, mister Giampaolo era tornato sul banco degli imputati per scelte tattiche e tecniche, la società era vista con un nemico in casa, la squadra mal costruita e composta da diversi elementi non all'altezza delle nostre ambizioni ecc ecc. Come se non bastassero già le indiscrezioni relative ai presunti contatti per la trattativa di cessione della società, ovviamente smentiti dalle parti in causa ma oggetto di riscontri oggettivi giornalisticamente parlando, è arrivato tutto il resto.
A cosa ci si riferisce? Al puntuale, ciclico e tempestivo fuggi fuggi generale, alla Sampdoria sinonimo a marzo di un porto di mare dove tutti vanno e vengono, un cantiere a cielo aperto rappresentato da chi ha voce di informare. Giampaolo è già sulla panchina di due big, Sabatini e Osti sono contesi, per non parlare poi del meglio, ovvero il parco giocatori. È risaputa a chiunque nel mondo la strategia di questa gestione societaria a livello di mercato; pescare giovani talenti in giro per il mondo, cercare di valorizzarli al meglio e creare plusvalenze.
Lo fa la Sampdoria, come qualsiasi altra società a livello europeo, dai club che devono sopravvivere alle compagini di fascia media, senza escludere le realtà di livello superiore costrette o portate a vendere ogni anno alcuni pezzi pregiati anche se si vuole competere in Italia e in Europa. I recenti casi di Roma (Marquinos, Salah, Rudiger, Paredes, Pjanic, Strootman, Nainggolan, Alisson, ecc) e Atalanta (Conti, Caldara, Kessie, Gagliardini, Cristante, Bastoni, ecc) sono emblematici, ma potremmo soffermarsi anche su Lazio e Fiorentina. L'importante è avere la bravura e la fortuna di sostituire al meglio i partenti, talvolta accade, in altre occasioni non è avvenuto.
Schick, Skriniar, Torreira hanno fatto storia e la società sarà chiamata a cercare altri affari simili, è un dato di fatto, può piacere o meno, è però questa la strategia. Con elevata probabilità assisteremo a breve, forse già in estate, ad altre operazioni simili, non si scopre l'acqua calda, lo sappiamo tutti. Parlare però del nulla per riempire un po' di carta e usare l'inchiostro fa diventare ripetitivi, scontati nella ricerca di scoop che non esistono, oltre ad alimentare confusione e destabilizzazione. Sostenere che Andersen venga seguito dai soliti club non è una notizia del post Atalanta, evidenziare come Praet sia cedibile è come andare a dormire senza guardare le previsioni meteo, alzarsi al mattino portandosi dietro gli infradito da spiaggia e l'ombrello... tutto può infatti accadere.
Anche contro le fomentazioni (comprese le dichiarazioni in Polonia di Bereszynski forse non ottimali se rilasciate da un calciatore di quel club nonostante ricche di sincerità e senza alcuna mancanza di rispetto ma da qualcuno “arricchite” con traduzioni e considerazioni varie e pertanto causa di brusii in tribuna verso chi ha sempre lavorato con estrema professionalità) la Sampdoria ha prevalso, mettendo in mostra un gioco corale spettacolare, meritevole di autentiche standing – ovation. Cinque goal di grandissima fattura, con un Quagliarella da prima pagina e qui non è una notizia ma è pur sempre meraviglioso sottolinearlo. È stato il blitz del ritrovato Defrel, reduce da una settimana complicata caratterizzata dall'episodio stradale e subito pronto a riscattarsi in campo. L'ex di turno ha dato il là e concretizzato nel migliore dei modi la fantastica azione del vantaggio, agendo con dinamismo, imprevedibilità, efficacia e abnegazione nel ruolo di trequartista, non facendo rimpiangere gli assenti. È stata la vittoria di Dennis Praet, da due partite sopra il suo rendimento stagionale, risultando determinante sotto porta e protagonista di ottime giocate tecnicamente parlando, andando ben oltre il consueto compitino tattico da svolgere con elevata diligenza e altrettanto sacrificio.
È stato il successo di Karol Linetty, semplicemente immarcabile e a tutto campo, bravo a riscattare sotto porta l'errore contro l'Atalanta e a risultare pericoloso anche in fase di verticalizzazione. È il blitz di Albin Ekdal, probabilmente l'acquisto meno pubblicizzato e il meno costoso dell'estate, finora il più continuo, solido punto di riferimento, fondamentale in costruzione e rottura, ora come ora insostituibile. Ironicamente possiamo dire che sia stato positivo il mancato impiego di Ronaldo Vieira al Mapei Stadium, altrimenti qualcuno ce lo avrebbe già dato per venduto... Lascia il segno anche Manolo Gabbiadini, dando il là all'azione del vantaggio e chiudendo definitivamente la pratica Sassuolo con il quinto sigillo, anche se possiede tutti i mezzi per poter e dare molto di più in termini di continuità ed efficacia. Sono i tre punti di mister Giampaolo, il quale, come già accaduto a Ferrara, ha visto una squadra agonisticamente e mentalmente cattiva e convinta fin dal 1', consapevole del ruolo che vuole recitare fino a fine stagione.
Non si tirano i remi in barca, si lotta e si prova a giocarsi fino in fondo le proprie chance. Dopo la sosta arriverà il Milan, tra gli avversari peggiori da affrontare visto il recente cammino, questa Sampdoria è pronta a combattere, mettere in campo la miglior immagine di se stessa, a dare filo da torcere al Diavolo. E noi saremo al suo fianco e il Ferraris dovrà essere un inferno. Credici Doria.