IL SAMPDORIANO - Il campione, un gioiello in vetrina. Il Campione, una rarissima pietra preziosa
La fascia da capitano è un attestato di stima, un riconoscimento, un ulteriore motivo di responsabilità. Quando si incontrano però certi Uomini si ha a che fare con splendide eccezioni rispetto alla massa e si va ben oltre una "semplice" fascia.
Il calcio moderno è dominato dall'ipocrisia, dalle frasi di circostanza, da chi bacia la maglia, da chi si considera una bandiera a ore, a minuti. Basterebbe che tutti quanti, tifosi e addetti ai lavori compresi, si rendessero conto che chi scende in campo è un professionista e purtroppo sono finiti molti anni fa i tempi delle bandiere. Sono cambiate le epoche, il calcio è il riflesso della vita, è cambiato, talvolta si è evoluto, spesso si è involuto. Resta fondamentale un aspetto: i calciatori sono professionisti, stop, e proprio chi deve, o dovrebbe esserlo, è il primo a doverselo ricordare, rispettando una maglia, un lavoro, uno stipendio milionario, una categoria e tutti coloro che pagano e fanno sacrifici per seguire la propria squadra del cuore.
Fabio Quagliarella rappresenta un miraggio, una goccia d'acqua nel deserto, la speranza per tutti gli appassionati che non è ancora giunto il momento per trascorrere la propria esistenza calcistica tra l'illusione, la nostalgia per il passato e l'utopia del presente. Il campione realizza goal, giocate, prodezze e ambisce a raggiungere obiettivi fuori portata per la stragrande maggioranza dei colleghi.
Ma campioni ce ne sono tanti, sono i Campioni ad essere casi sempre più rari. I Campioni sono quelli che entrano nella storia anche quando non si compete per lo Scudetto o la Champions, quando non si alza al cielo un trofeo, lo è a prescindere. Il Campione non si pone mai limiti, diventa un esempio, un modello di professionalità dentro e fuori dal campo, indossa poche o tante maglie e onora ognuna di loro come fosse l'unica, come fosse attaccata alla sua pelle. Chi è un Campione resta indelebile nelle memorie del tifoso, entra nel suo cuore e lo fa in punta di piedi lasciando il segno con classe, attaccamento, passione, spontaneità, naturalezza.
Chi è un campione pensa principalmente alla propria carriera tra club e nazionali, le gratificazioni personali in campo e in sede contrattuale fanno parte del gioco. Crea, inventa, decide puntando ad innalzare la propria individualità. E se i successi non arrivano ma si è fatto quanto ci si era prefissati, si ha la coscienza a posto e, se qualcuno non fosse d'accordo o altre sirene suonassero più forte, si fa sempre presto ad accasarsi altrove.
Il Campione invece non smette mai di migliorarsi e migliorare tutto quello che lo circonda, i compagni, l'ambiente. Non conosce l'irrealizzabile, è il valore aggiunto, il primo ad attaccare, il primo a difendere, il primo a metterci la faccia quando si lotta nelle sabbie mobili, il primo a defilarsi nei momenti di maggiore esaltazione.
Perchè chi nasce Campione ha una dote naturale ma ha l'intelligenza, l'elevatura morale e gli occhi della tigre per restare con i piedi per terra, aiutare il compagno in difficoltà, valorizzare il partner di reparto, credere e mettere in pratica alla lettera le indicazioni del mister, sempre e comunque. Tutto questo senza mai dimenticare una constatazione; sono sempre i fatti, il lavoro quotidiano, il sudore, la personalità, determinazione e il cuore che trasmette a chi lotta al suo fianco che gli fanno meritare ampiamente la leadership.
Un campione è una pagina del libro del calcio, un Campione è il libro dei sogni che si realizzano, della realtà che fa sognare. Un campione è un gioiello da mettere in vetrina, un Campione è una rarissima pietra preziosa da conservare gelosamente per tutta la vita e tramandare di generazione in generazione, perchè....
... i Campioni come Fabio Quagliarella sono eterni...