IL SAMPDORIANO: giusti i rimpianti ma occorre equilibrio. Ramirez incanta davvero. A Firenze con i titolari

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Collabora con Alfredopedulla.com, Mondosportivo.it.
10.12.2017 11:24 di  Diego Anelli   vedi letture
IL SAMPDORIANO: giusti i rimpianti ma occorre equilibrio. Ramirez incanta davvero. A Firenze con i titolari
TUTTOmercatoWEB.com

Parliamoci chiaro, inutile nasconderlo. I rimpianti sono elevati, perchè eravamo in pieno controllo di una gara che ci vedeva in doppio vantaggio contro un avversario in palese affanno e apparentemente in giornata no, come testimoniato dall'incredibile numero di infortuni nei primi 45'.

Eppure non siamo riusciti a conquistare l'intera posta in palio. Evidente l'errore o l'infortunio tecnico, come si vuole definire poco cambia, di Emiliano Viviano, evidentemente il campo di Cagliari è maledetto sia per i colori blucerchiati che non riescono a tornare con i 3 punti da ben un decennio e dall'estremo difensore fiorentino, già sfortunato protagonista un anno fa di un errore che ci costò punti.

Molto probabilmente parte di addetti ai lavori e qualche tifoso proverà, o riuscirà ad alimentare nuovamente dubbi completamente infondati sul valore tecnico di Emiliano, fomentando, alimentando polemiche, perplessità a favore di un dualismo tra portieri che non fa altro che peggiorare la situazione in qualsiasi compagine. Il ruolo dell'estremo difensore deve essere ben definito nelle gerarchie di un tecnico, come peraltro ha sempre evidenziato mister Giampaolo e del resto anche Puggioni complessivamente ben disimpegnatosi nei mesi di sostituzione.

Gli episodi sfortunati, gli errori possono capitare a chiunque, anche alle leggende (vedi Buffon), o ai campioni del futuro (ad esempio Donnarumma), nel calcio come nella vita si fa presto a portare o a gettare le persone dalle stelle alle stalle o viceversa, sicuramente un po' più di coerenza, equilibrio e buon senso non guasta mai. Chi pensa che Emiliano non sia all'altezza dovrebbe cercarsi un po' di fosforo per combattere la memoria corta e pensare, oltre al recente passato, dove saremmo stati senza di lui nemmeno un anno e mezzo fa dopo la fenomenale annata iniziata con Zenga e proseguita con Montella raggiungendo una salvezza con un milione di patemi. Sicuramente il sabato pomeriggio ci avrebbe visto protagonisti.

Cerchiamo di guardare il bicchiere mezzo pieno in una trasferta che avrebbe visto la Sampdoria strameritare un successo che manca lontano da Ferraris dalla prima trasferta stagionale al Franchi. Già prima del rocambolesco goal di Farias ad inizio ripresa la squadra aveva comunque manifestato una leggera tendenza a staccare la spina, sfumature possibili da individuare con un'attenta osservazione, limitandosi ad amministrare non sempre al meglio il risultato e arrivando secondi sul pallone, alimentando qualche speranza di rimonta da parte dei padroni di casa. Una partita che sembrava già chiusa, come evidenziato dall'intenzione di sostituire Torreira con Capezzi a 35' dalla fine in vista della Coppa Italia, una concezione generale purtroppo sbagliata col senno di poi.

Gaston Ramirez ha semplicemente incantato, due assist al bacio con il secondo da copertina, spot del calcio a livello internazionale, i palati fini ringraziano; tocco di tacco con tunnel è un qualcosa che raramente ci si può gustare in qualsiasi parte del mondo. Giocate da campione ma non solo, dinamismo e lotta a tutto campo, senza dare punti di riferimento agli avversari. Cragno ha compiuto un prodigioso intervento per dirgli di no su una conclusione potente a giro. Un ottimo inizio di stagione, un fisiologico calo di rendimento a causa del ritardo di condizione e degli anni vissuti in Inghilterra tra acciacchi ed esperienze non sempre brillantissime. Il goal nel derby ha rappresentato la svolta, serviva ancora la continuità di impiego e rendimento. Juventus, Pescara, Lazio e Cagliari, ora l'uruguayano che decide, determina, un fattore che incide e incanta. Incrociamo le dita nel vederlo titolare al Franchi.

E che dire di Fabio Quagliarella... un campione, il simbolo della mentalità vincente, chi non smette mai di crederci anche sotto di tre reti come a San Siro o quando si vive il momento più difficoltoso di una sfida, vedi ieri dopo la rimonta cagliaritana. Condizione fisica fantastica, la voglia di vincere del primo giorno da professionista, una seconda giovinezza, un leader, un esempio per i compagni, un elemento imprescindibile. Aveva ragione qui Giampaolo quando non se ne privava nemmeno nel periodo personale più difficoltoso del bomber campano, come del resto nell'insistere su Dennis Praet come mezzala. Anche ieri il talento belga ha fornito una prestazione solida, ricca di sacrificio, lavoro sporco, non facendo comunque mancare il proprio apporto offensivo in termini di inserimenti senza palla e verticalizzazioni.

Oltre il recupero contro la Roma in programma a gennaio, mancano tre gare al termine del girone d'andata. La trasferta di Napoli sarà ostica, se non proibitiva a prescindere dal calo di forma dei partenopei, andremo anche lì a giocarcela a viso aperto, ma sulla carta una sconfitta potrebbe arrivare. Fondamentale non compiere passi falsi negli impegni casalinghi con Sassuolo e Spal, chiudere l'andata a 33 – 34 punti sarebbe un ottimo risultato, cercando poi di partire con il piede giusto nel girone di ritorno con la trasferta di Benevento, ricca di maggiori insidie rispetto a quello che si potrebbe pensare. 

Prima però di pensare alla sfida con il Sassuolo dell'amatissimo Iachini, c'è l'impegno di Tim Cup. Al Franchi la Sampdoria può e deve giocarsi fino in fondo il passaggio del turno, dimostrare non soltanto con le parole quanto sia importante l'obiettivo Coppa Italia. La Fiorentina pare in crescita dopo la rivoluzione estiva in sede di mercato, ma ci abbiamo già vinto e possiamo ripeterci, a condizione che venga schierata la migliore formazione possibile, partendo dall'impiego di Ramirez, l'unico a fare la differenza sulla trequarti. A Firenze sarà fondamentale rimettere a posto gli equilibri difensivi, messi in affanno dal Cagliari sia ad inizio gara, che nella rocambolesca rimonta, con Pavoletti diventato immarcabile da una coppia difensiva stranamente spesso fuori posizione.

Approdare ai quarti di Tim Cup fornirebbe una grossa iniezione di fiducia verso la chiusura del 2017, oltre che consolidare le nostre ambizioni in ogni competizione, cercando di centrare l'Europa seguendo ogni strada possibile. Il vantaggio di 9 punti post Juve sulle inseguitrici si sta purtroppo pian piano riducendo, ma abbiamo il dovere di crederci fino alla fine, continuare la nostra crescita mentale e non lasciare nulla di intentato sia in campo, che sul mercato. A fine stagione faremo i conti.